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Investire o non investire in Fanceat?

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Fanceat (qui sito) è una startup torinese che osserviamo da tempo. Consegna ai propri cliente un box completo di ingredienti freschi già dosati e prelavorati per il numero di persone che si siederanno a tavola, per permettere loro di realizzare un menù con le proprie mani.

Su SiamoSoci, il marketplace dedicato alle startup innovative e agli investitori, è possibile richiedere e visionare, previa iscrizione, tutti i documenti relativi al progetto e al profilo aziendale ed esprimere una manifestazione d’interesse. La campagna è attiva all’indirizzo all’indirizzo di SiamoSoci dedicato.

Il management di Fanceat ha l’obiettivo di raccogliere 150.000€.

Il servizio, avviato a novembre 2015, ha visto crescere l’iniziale team di persone da tre a sei elementi. Fanceat dichiara di aver consegnato 1.500 pasti più altri dati come:

  • Media giornaliera pasti: 7,22 (gen – mag);
  • Crescita media settimanale utenti: + 16,0% (gen – mag);
  • Crescita media settimanale fatturato: + 14,6% (gen – mag);
  • Scontrino medio: 52,43 € (gen – mar 2016);
  • MDC medio: 27,0%.

Fanceat

 

Fin qui i dati, da dove è possibile ricavare con poca fatica il fatturato.

Pur non essendo business angels o advisor finanziari, vogliamo addentrarci in una semplice analisi. Investire nella startup conviene o meno?

Punti di forza della startup:

  • Team skillato e motivato: abbiamo conosciuto i ragazzi di Fanceat, e abbiamo potuto notare la loro preparazione e motivazione. Ad oggi il team di 6 persone appare una squadra equilibrata;
  • Comunicazione: lavora molto bene sulla comunicazione, leva strategica importante per attirare clienti ma anche nuovi ristoranti e Chef. Il lavoro di comunicazione in backoffice è un punto di forza di Fanceat;
  • Posizionamento: a differenza di altri servizi di food delivery, Fanceat punta sulla parte ludica dell’esperienza gastronomica, permettendo al cliente di immedesimarsi in un’esperienza di creazione gastronomica ma senza complicazioni;
  • L’interesse per il cibo continua a rimanere alto in Italia, con città come Milano e target specifici sempre fortemente ricettivi verso esperienze culinarie di livello;
  • Le esperienze culinarie proposte dal sito sono ad oggi tutte di buon livello, con punte di eccellenza.

Punti di debolezza della startup:

  • Incognita sulle dimensioni effettive del mercato. Fanceat e il suo posizionamento riusciranno a cogliere una fetta profittevole del mercato nazionale del food delivery? (mercato da oltre 400mil€ di euro annui e in forte espansione);
  • Concorrenti aggressivi. Foodora su tutti è piombata sul mercato italiano con forza e numeri; il servizio Fanceat è replicabile, basta un’adeguata organizzazione logistica e una rete di ristoranti fidelizzati. E Foodora ha entrambe;
  • Riacquisto del servizio: bene l’aspetto ludico, ma si fidelizza il cliente? O meglio, passata la moda del gioco quanti clienti riacquistano il box? E questo indice di riacquisto è profittevole?

Abbiamo messo in fila i nostri dubbi e le nostre certezze sulla giovane startup torinese, che noi osserviamo da tempo.

In conclusione, se fossimo investitori a rischio, punteremo una fiche sull’impresa torinese (diciamo 10.000€) puntando sulla crescita dell’intuizione e dell’idea e su una “Exit” per acquisto di una realtà più grande e strutturata. Da investire sullo sviluppo della rete dei ristoratori, vero punto di forza attuale e futuro del marketplace.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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