Come spendono i torinesi?
llustrati questa mattina alla stampa i dati 2018 dell’indagine sulle spese delle famiglie torinesi, realizzata dalla Camera di commercio di Torino, sulla base di un campione rappresentativo di 240 famiglie torinesi, a cui viene richiesta la compilazione di un libretto di acquisto per le spese frequenti (ad es. alimentari) e di un riepilogo spese per quelle periodiche (abitazione, abbonamenti ecc.).
“In lieve aumento i consumi dei torinesi, che, in crescita continua dal 2012, raggiungono nel 2018 il valore più alto degli ultimi dieci anni – ha spiegato Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino – per la prima volta quest’anno monitoriamo anche le differenze di consumo dovute alla diversa condizione economica delle famiglie che impattano notevolmente soprattutto su alcune tipologie di spesa come salute o abbigliamento.
Questi divari si confermano anche per quanto riguarda il risparmio: solo il 20% delle famiglie autosufficienti riesce ad accantonare parte del proprio reddito, contro il 74% delle famiglie in stato di benessere economico”.
Per capire meglio come spendono i torinesi, per la prima volta quest’anno le famiglie sono state classificate anche in tre livelli di condizione economica:
– Autosufficienza – dove si colloca la maggior parte delle famiglie (42%) e dove vengono inclusi anche i nuclei in fascia economica di debolezza;
– Fascia media (34%);
– Benessere (24%), dove vengono inclusi anche i nuclei in fascia economica di agiatezza.
Rispetto al resto d’Italia le famiglie torinesi si distinguono invece per una maggiore ampiezza della fascia media, con una minore numerosità nell’area dell’autosufficienza.
Con 2.541€ medi mensili, il 2018 fa registrare un lieve aumento dei consumi rispetto al 2017 (+0,2%), raggiungendo il valore più alto degli ultimi dieci anni. La spesa alimentare, in maggiore rialzo, costituisce in media il 15,5% del totale.
Se si analizza la ripartizione della spesa per condizione economica delle famiglie, emerge che tra le famiglie in autosufficienza, la spesa alimentare arriva a toccare il 18%, mentre la spesa non alimentare incide solo per l’82%.
I nuclei in stato di benessere invece spendono meno per l’alimentare (13,5%) ma si concedono una spesa non alimentare pari all’86,5%.
Nel 2018 in media sono stati spesi mensilmente 396€ in generi alimentari, 5€ in più rispetto all’anno precedente (+1,3%).
È ancora la carne a rappresentare la voce di spesa più importante sul totale (20,9%), seguita da latte, formaggi e uova (14,1%), pane e cereali (13,6%) e verdura (12,4%).
A diminuire, rispetto all’anno scorso, sono i consumi di frutta e di carni e salumi (entrambi -3€); ad aumentare è, invece, ancora una volta, la spesa per cibi pronti (+2€) e per oli e grassi (+3€).
Abitazione (1.150€, il 53,6% del totale, +31€)
È la voce più consistente e si compone non solo di tutto ciò che è strettamente connesso all’abitazione, per la quale si destinano 788€ (6€ in meno rispetto all’anno passato), ma le spese per le utenze, 174€ (-7€ sul 2017) e per l’arredamento e la gestione della casa, 188€ (+10€).
In questa sede si conteggiano anche le spese per il personale domestico, passate in un anno da 34 a 39€.
Si tratta di un aggregato, nel quale confluiscono capitoli di spesa differenti: dagli acquisti per effetti personali ai pasti fuori casa.
Le vacanze rappresentano la componente più significativa di questa categoria (il 37%) per la quale le famiglie torinesi spendono 100€ medi mensili; seguono i pasti fuori casa, ai quali si destinano 76€, e i consumi per la cura e l’igiene personale, pari a 46€.
Crescono gli acquisti on line: il web è infatti utilizzato dal 44,6% delle famiglie torinesi almeno una volta al mese (erano il 39,3% nel 2017 e il 35,8% nel 2016).
Il 75,8% delle famiglie ha dichiarato di aver acquistato almeno qualche volta prodotti biologici (il 74% nel 2017), il 48,8% quelli del commercio equo e solidale e il 5,4% di aver fatto ricorso ai GAS, gruppi di acquisto solidale.
Confermata anche quest’anno la crescita del ricorso ai beni di seconda mano: a fronte di un 38% del 2016 e del 49,4% del 2017, quest’anno la percentuale è salita al 50,8%.
Infine, l’acquisto a rate, viene utilizzato quasi dal 56% delle famiglie, percentuale in netta crescita rispetto al 2017 quando toccava il 48%.
I dati dell’Osservatorio sono stati utilizzati per la prima volta in uno studio condotto dal demografo prof. Carlo Maccheroni e dal ricercatore statistico-sociale prof.
Luigi Bollani, per analizzare l’evoluzione della spesa pro capite del territorio non soltanto riferendo il risultato campionario dell’Osservatorio nel suo complesso, ma ricostruendo un risultato ponderato più aderente al territorio a partire dalla spesa effettuata dalle diverse tipologie famigliari (le stesse considerate nell’Osservatorio: persone sole, coppie senza figli, coppie con figli, etc.) e dal peso che esse hanno mostrato nel tempo a Torino.
I risultati ottenuti nello studio confermano i trend generali riscontrati nell’Osservatorio: esaminando il triennio 2016-2018 rispetto al triennio 2006-2008, la spesa complessiva pro capite ponderata secondo la tipologia famigliare è incrementata del 3,38%.