Fino al 15 ottobre il MART di Rovereto dedica ad Armando Testa, nel centenario della nascita, una mostra che esplora l’universo visivo di una delle menti più eclettiche e feconde del panorama creativo italiano.
Attraverso la presentazione di estratti di celebri interviste e filmati di repertorio, il percorso è segnato da illuminanti aneddoti dello stesso Armando Testa, voce narrante dell’ intera esposizione.
A cominciare dalla video-intervista che dà anche il titolo alla mostra (“Tutti gli Ismi di Armando Testa”) nella quale narra che, dopo aver perso un cliente a causa di una proposta troppo azzardata, in agenzia si disse: “Il Testa qualche volta ha delle cose azzeccate negli “ismi”, chiamiamoli “ismi” tutti i modernismi. Qualche volta però sarà bene guardare di più il marketing!”.
Scandito da alcune tra le principali interviste storiche all’autore, il progetto espositivo esplora infatti la modernissima costellazione di “ismi” – Futurismo, Astrattismo, Surrealismo – di cui Armando Testa è stato un traduttore d’eccezione.
In mostra bozzetti, manifesti, spot televisivi, disegni, collage, serigrafie e fotografie, ma anche dipinti e sculture.
Personaggi e immagini delle sue creazioni sono diventati vere e proprie icone della cultura visiva italiana del secondo dopoguerra: dagli stravaganti Caballero e Carmencita del caffè Paulista alla suadente bionda della birra Peroni, dalle sintetiche geometrie rosse del vermouth Carpano alle robuste forme dell’elefante Pirelli.
Anche il logo di Eat Piemonte trae ispirazione dal lavoro di questo genio torinese, amato da me e anche dal creativo Diego Decortes (autore, appunto, del logo di questo blog).
Unico rimpianto non poter ospitare nella sua città natale una mostra di questo livello…
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