Dopo la fase di startup condotta con la consulenza di Cinzia Ferro, alla guida del Piano35 Lounge Bar arriva Simone Sacco, giovane talento della mixology e figlio dello chef Marco Sacco del Piccolo Lago di Mergozzo (VB).
Un’esperienza internazionale nei locali più all’avanguardia di Londra e Copenaghen, Simone Sacco è alla guida di un team di giovanissimi bartender.
“A Londra, la città dove nascono tutte le nuove tendenze in fatto di beverage, ho lavorato prima al Dry Martini assieme a Javier da Las Muelas e poi mi sono spostato all’Artesian, altro tempio del bartending contemporaneo che lo scorso anno è entrato nella lista dei 50 bar migliori del mondo. Per me essere a Torino oggi, accanto a mio padre, è una sfida entusiasmante”.
Proprio attingendo dall’esperienza londinese,e da uno studio meticoloso sulle tendenze e i gusti dettati dai trend setter internazionali, la ricerca di Simone Sacco ha dato vita a una carta dei cocktail che pone l’accento sull’alta qualità del beverage, divertendosi a giocare sui classici e sulle contaminazioni, nel segno dell’essenziale e dell’eleganza.
Ad accompagnare i cocktail le golosità dello “Street Food sopra Torino” e dei “Crostoni”, nonché a un’esperienza di food pairing a base di caviale (rigorosamente Volzhenka, una delle qualità più pregiate), servito con burro e pane russo.
Scorrendo la carta dei cocktail troviamo “I Soliti Classici” con cui Simone Sacco ha deciso di proporre una serie di “must drink che verranno”: 8 cocktail ancora poco conosciuti in Italia, tra questi il “Bee’s Knees”, mix di miele, limone e gin del giorno o “Air Mail” a base di rum scuro, miele, lime e champagne Philipponnat.
Il cocktail manhattan al Piano35 Lounge Bar si chiama “Dirty Manhattan” e ha come base il Rye Whisky, al posto del vermouth ha la crème de Cassis ossidata, salamoia e qualche goccia di assenzio.
La sostenibilità entra al Piano 35 Lounge Bar: “Niente cannucce, nel segno del plastic free e solo ingredienti selezionatissimi”.