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SVINANDO – PARLA RICCARDO TRIOLO

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Molti magazine e media hanno parlato di questa startup “Made in Turin” di nome Svinando.
Un gruppo di sette amici provenienti da diverse esperienze ma con in comune la passione per il vino. Un tentativo di fondere la convenienza del prezzo con un approccio editoriale al vino, fatto di racconto del prodotto ed informazione.
Un modello tutto da inventare, molto usato nel fashion e molto meno nel food.
Abbiamo incontrato il portavoce del progetto, Riccardo Triolo.
Svinando è un esempio di startup legata al commercio online del vino. Ma cosa vi differenzia rispetto ad altre realtà come TANNICO e THEGOODMAKERS?
Svinando vuole essere un punto di riferimento per gli appassionati di vino; al di là dei prezzi ridotti, gli elementi chiave del nostro progetto sono la selezione dei vini e la comunicazione che di essi facciamo ai membri della piattaforma. 
La selezione viene effettuata con estrema cura e in maniera indipendente. Scegliamo infatti solo vini di altissima qualità che abbiano un forte potenziale comunicativo nei confronti del territorio dove sono stati prodotti e delle sue tradizioni. La valutazione dei prodotti è svolta personalmente dal nostro team con il supporto di un panel di esperti e professionisti del settore vinicolo, senza considerare le guide: ecco perché scegliamo e selezioniamo spesso vini non premiati e proponiamo vere e proprie chicche in anteprima. 
La comunicazione su Svinando è rivoluzionaria nella sua semplicità: invece di proporre contemporaneamente più etichette, offriamo una sola bottiglia per volta, perché ciascuna di esse merita l’attenzione totale del nostro pubblico. 
Così, nell’offrirla ai nostri clienti, la raccontiamo con approccio editoriale dando informazioni non solo sul vino ma anche su tutto ciò che vi sta intorno, con una ricca scheda prodotto e una serie di articoli collegati (www.svinando.com/magazine) – perché un vino si apprezza molto di più quando si conosce la sua storia, quando si riesce ad associarvi una faccia, un’emozione, un ricordo.
Con l’eccesso di offerta tipico di internet, la semplicità della nostra comunicazione e la riduzione del numero dei prodotti sono elementi di distinzione e di valore per il nostro pubblico: siamo convinti che un unico prodotto selezionato con attenzione e raccontato con amore sia molto meglio di una vetrina con decine di prodotti mal comunicati.
Perchè avete puntato sul fattore prezzo? Non pensate che una “grouponizzazione” del vino vada alla lunga a colpire il lavoro dei produttori di qualità e a comprimere troppo i loro margini?
Il concetto di “grouponizzazione” del vino mi sembra abbastanza lontano da quella che è la nostra realtà (fatta forse eccezione per la durata delle offerte limitata nel tempo). Al di là del fatto che le nostre logiche di selezione del prodotto ed approvvigionamento sono assai diverse da quelle di Groupon e simili, diverso è anche il nostro motivo di essere.
Quanto ai prezzi, la promozione è temporanea e dura pochi giorni: non ha nessun effetto costrittivo dei margini né nel breve né nel lungo termine.
I consumatori non sono inclini a spendere alla cieca per prodotti che non conoscono, tanto più se venduti su internet e legati al settore enogastronomico. Il nostro approccio li aiuta a superare questa situazione.
L’intento di Svinando è di avvicinare le persone al vino, permettere loro di conoscerlo meglio, scoprirne di nuovi e imparare a scegliere, senza farsi condizionare dal marchio, ma solo dalla qualità. 
La nostra vision è di portare al mercato prodotti finora poco conosciuti ma di grande potenzialità.
Sicché, possiamo considerare clienti di Svinando anche e soprattutto i produttori di vino cui offriamo in effetti un potente strumento di marketing: infatti, ai produttori selezionati Svinando offre la possibilità di far conoscere i propri vini a una platea selezionata e interessata nello specifico al vino, incrementando la consapevolezza del marchio. 
Tutto questo a costo zero perché l’inserimento di un prodotto su Svinando non è soggetto al versamento di alcuna quota associativa.
E’ chiaro che la possibilità di far conoscere la qualità dei prodotti attraverso una vendita “promozionale” corredata di recensione e articoli collegati fa da volano alle vendite dirette dei produttori.
Peraltro, non avendo noi una vetrina di prodotti e non effettuando una vendita continuativa nel tempo, la nostra vendita promozionale non risulta essere alternativa né svantaggiosa per i rivenditori, che godranno infatti di una maggiore consapevolezza del marchio e avranno quindi una maggiore facilità a vendere.
Quindi è si vero che offriamo il prodotto a prezzo ridotto ma lo offriamo soltanto in quantità limitata (max 6 bottiglie per utente per offerta), e un cliente che apprezzi in modo particolare un prodotto acquistato su Svinando, per ricomprarlo si rivolgerà direttamente al produttore o ai suoi rivenditori.
Inoltre la riduzione dei prezzi è resa possibile non tanto dagli sconti che nell’immaginario collettivo vengono a noi riservati, quanto piuttosto dalla disintermediazione della distribuzione su cui noi lavoriamo e dalla riduzione fortissima del nostro margine rispetto a quello che normalmente viene applicato dagli intermediari sul prezzo pagato all’origine al produttore.
Quali sono gli sviluppi del progetto? Quali sono le tappe che avete in mente?
Svinando è stato lanciato da poco: siamo online da dicembre scorso e lunedì 18 febbraio siamo partiti con la prima vendita: sold out in meno di 24 ore! Da allora, le offerte vengono accolte con entusiasmo ogni volta maggiore e sta aumentando in maniera rilevante anche la nostra base utenti.
Continueremo a migliorare il servizio e la gestione dei processi tenendo in grande considerazione tutti i feedback che riceveremo. Non facciamo programmi a lungo termine: il nostro obiettivo è e rimarrà sempre la soddisfazione dei clienti e credeteci con il vino non è semplice 🙂


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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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