Tratto Torino è la novità dell’estate torinese, e nasce sulle ceneri di un format che non ha funzionato. Dalla precedente gestione ha ereditato il design del locale, i tavoli neri (non ottimali per un ristorante) e una spettacolare rastrelliera di bottiglie.
Purtroppo ha ereditato anche una cucina senza cappa, che sta limitando l’operatività e l’offerta. Ma quando i mezzi non sono al meglio, solo la competenza può salvarci. E da Tratto Torino si trova.
Tre sono i professionisti che governano il locale: Daniele Rasetto (sommelier), Luca Tomaino (Chef) e Daniele Lanzolla (Sala).
Ad accoglierci per una cena su invito, Daniele Rasetto. A 26 anni vanta una laurea a Pollenzo ed idee chiare su cosa deve essere un ristorante. La frase che più mi ha colpito è: “Tratto deve essere ricordato come un luogo dove venire a fare cena”.
Può sembrare ai profani una frase scontata, ma non lo è. Sempre più investimenti vanno verso format veloci o presunti innovativi, ma il mercato torinese è ancora saldamente ancorato a riti più tradizionali. E allora la qualità e l’innovazione si deve portare nel piatto e non nella forma del locale.
E in questo Chef Tomaino ci riesce alla grande. Il suo taco, la sua ostrica, il Vitello Stonnato, la ParmigiaNO di melanzane e il maialino sono piatti che meritano la sosta e la spesa (i prezzi non sono eccessivi).
Altri piatti risentono delle limitazioni della cucina, ma sono comunque il segno di una volontà di andare oltre e dare al cliente piatti nuovi. Ma proprio la limitazione della cucina che vi dicevo prima è la “buona” notizia. Perchè Tratto Torino ha ancora margini di crescita notevoli.
Invitiamo la proprietà a credere nel team creato, bravo e competente. Oggi investire in ristorazione non è facile, ma il ristorante può diventare uno dei punti di riferimento per una ristorazione eccellente ma accessibile.
La zona (via Andrea Doria 12) è già ricca di locali, ma con posizionamenti differenti. E mentre Tomaino pensa a piatti fra tradizione e novità, Rasetto arricchisce la cantina con produttori naturali e convenzionali accessibili ad ogni palato.
Alcuni fornitori? Il meglio sulla piazza. Macelleria Brarda di Cavour, le ostriche di Mauro Pallottino, i lievitati e i grissini di Enrico Murdocco, i formaggi di Amaury.
Consigliato per una sera dove si ha voglia di qualcosa di veramente nuovo, senza rinunciare alla professionalità e all’accessibilità di prezzo.
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