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Temporary Murazzi e le origini del progetto

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E’ ormai una presenza della Torino estiva 2015. Un progetto di cibo e divertimento aperto a tutti fino all’11 agosto. Stiamo parlando del progetto Temporary Murazzi di Slow Food con partner come M**Bun, Alberto Marchetti, Enoteca Botz, Birrificio BrewUP e Officine Corsare. Un gruppo di eccellenza per promuovere un cartellone di incontri e presentazioni, libri, Maestri del Gusto e cibo. Abbiamo parlato con Slow Food per farci raccontare nel dettaglio il progetto.

Come nasce l’idea di Temporary Murazzi 2015?

Si rifletteva da lungo tempo sui Murazzi, area della città nella quale tutti abbiamo passato parte della nostra vita serale. L’incontro con Giorgio Emprin (già ideatore di un progetto lo scorso anno, ndr), amministratore di una serie di arcate, ha fatto scoccare la scintilla. Abbiamo condiviso le idee sul tipo di sperimentazione e del percorso che insieme si sarebbe desiderato percorrere. Uno spazio per tutti, dai bambini agli adolescenti, studenti e tutte ma proprio tutte le fasce d’età. Giorgio ha immediatamente messo a disposizione le arcate di cui dispone innescando quella spirale virtuosa in cui tutti ci siamo lanciati senza pensarci a lungo.

Come avete selezionato i brand presenti?

Considerato i tempi molto rapidi nei quali abbiamo organizzato Murazzi Temporary, ci siamo rivolti a brand con i quali avevamo già condiviso esperienze, idee e che hanno accettato in pochi giorni e con una stretta di mano. E’ chiaro che gli amici dispongono anche di qualità e professionalità tale da assovere al meglio il lavoro e l’offerta del proprio spazio. Marchetti, M**Bun, Officine Botz e Brew Up, organizzati dal team di Officine Corsare, stanno dando il meglio della loro produzione e intanto stanno facendo un test significativo per le proprie realtà aziendali.

Quali sono gli obiettivi di Temporary Murazzi 2015 e quante persone attendete?

Non ci siamo proposti obiettivi specifici nel momento dell’apertura. L’idea è ridare vita ad un area storica e tradizionale della città, attraverso un percorso del buono. pulito e giusto. In termini di presenze ed economie naturalmente vorremo arrivare al pareggio e quindi avere una rotazione di almeno 600/800 persone al giorno. Parliamo di piccoli numeri rispetti all’idea abituale dei Murazzi, perchè ci è chiaro che un discorso di qualità non può certo ottenere i risultati “pop” del periodo dei Murazzi = movida.

Ci possiamo aspettare anche una “versione” invernale?

Per ora l’intenzione è quella di fare una piccola pausa nella parte centrale di agosto e poi ripartire fino ad arrivare verso fine settembre. E’ difficile pensare ad una versione invernale in quanto oggi navighiamo veramente vicino alla costa, anzi all’argine! Non abbiamo ragionato sugli sviluppi futuri, e molto dipende anche da quello che succederà con i bandi di assegnazione e che logica avranno i Murazzi tutti insieme.

Cosa significa per Slow Food riappropriarsi di uno spazio urbano? E come si inserisce l’iniziativa nella strategia generale dell’Associazione?

Più che riappropiarsi direi “presentarsi”. Da lungo tempo si ragionava sull’opportunità di avere uno spazio di contatto pubblico tra l’associazione e gli associati o anche semplicemente i potenziali associandi. Slow Food è una realà complessa da comunicare, con centinaia di iniziative durante l’anno di cui non sempre si riesce a far parteci tutti gli interessati. Concentrare parte delle energie e delle proposte sta aiutando anche i più distratti a a conoscere meglio l’associazione e a dare un volto a tutti. La strategia di Slow Food prevede sempre più presenza territoriale e quindi l’esperienza dei Murazzi Temporary è per tutti molto importante.

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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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