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Tutti vegani!

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Tutti vegani? Tutti vegani!

Alla presentazione del programma della nuova Amministrazione Appendino è subito saltato all’occhio dei foodies un passaggio: “La promozione della dieta vegana e vegetariana sul territorio comunale come atto fondamentale per salvaguardare l’ambiente, la salute e gli animali”.

Ovviamente è chiaro l’intento comunicativo di concentrare su un singolo passaggio la polemica, nascondendo gli altri punti del programma. Ma essendo un blog che si occupa di cibo per noi è un passaggio fondamentale.

L’Assessore all’Ambiente Stefania Giannuzzi si dichiara vegetariana da 20 anni. Chiara, dunque, la direzione ideologica della nuova Giunta sull’argomento.

Ma, come sosteniamo da sempre, quando si approccia l’argomento cibo barricarsi su ideologie contrapposte è sempre un male. L’ideologia dei vegani, l’ideologia anti-OGM, pro-OGM ecc. ecc. servono a creare curve da stadio e non a progredire.

Il primo errore che si commette è ritenere automatico il nesso consumo di carne = allevamento intensivo. Questa è una sciocchezza, si può consumare carne in maniera etica, informandosi e premiando le aziende (spesso piccole, artigianali, legate al territorio) che mettono fra le loro priorità il benessere animale.

Secondo errore è ritenere che gli animali produttori siano sempre e comunque sfruttati. Si può produrre latte in allevamenti modello, senza shock per le bestie idem per la filiera dell’apicoltura.

A causa dello sfruttamento l’animale da latte si ritrova con malattie alle mammelle. Consumare latte quotidianamente si traduce dunque nel contribuire all’aumento di questo sfruttamento.

Tutto questo però non vuol dire che non ci siano alternative. Un bicchiere di latte fresco o una fetta di formaggio offerti da un contadino-allevatore locale-imprenditore per il quale la priorità non è la produzione bensì la cura delle sue mucche (capre o pecore) è la soluzione.

Il latte è un alimento molto genuino e se siamo certi della sua provenienza, dei metodi di mungitura e della qualità dell’allevamento è di sicuro anche un alimento il cui consumo è altamente più ecosostenibile se paragonato a quello di qualsiasi latte vegetale, quale ad esempio quello di soia.

Infatti siamo sempre sicuri che nel corso dell’intero processo dai campi (che molto spesso sono in paesi extraeuropei con conseguente aumento di emissioni di CO2 dovute al trasporto) fino a quando il prodotto lascia gli stabilimenti, ne vengano effettivamente conservati tutti gli ingredienti originali?

Promozione della conoscenza? Ecco il vero programma rivoluzionario! Aprire la testa delle persone, portarle ad interessarsi di cibo non solo nelle 2 ore di MasterChef, creare le condizioni per riportare le botteghe in periferia. Cosa serve mangiare vegano se poi il panorama distributivo è completamente in mano alla Grande Distribuzione Organizzata?

Il nemico è l’Agricoltura intensiva, l’uso smodato della chimica. Che è applicata anche alle colture di verdure e frutta.

L’ideologia vegana allontana dalla vera conoscenza della tradizione, dei mestieri del cibo e da un approccio equilibrato all’alimentazione.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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