Walter e Lia Picariello vanno in pensione. Chiude Gennaro Esposito a Torino, la pizzeria napoletana di via Passalacqua che ha rappresentato per 30 anni il genere a Torino.
Ad annunciarlo la figlia Martina Picariello. Ci sarà tempo fino al 26 ottobre per andarli a trovare.
“Sono qui in Piemonte dal 1975 e da sempre ho proposto la mia pizza, quella che si fa a Napoli. All’inizio non tutti la conoscevano” ricorda Walter Picariello – “e la cultura della pizza si è evoluta anche a Torino. Dopo pochi mesi, Gennaro Esposito ha vissuto un boom, il successo è stato possibile grazie al passaparola e ai primi articoli sui giornali, in cui è stato anche segnalato tra le migliori pizzerie e come migliore del Piemonte. Era il 1996, c’era la coda che arrivava fin sotto ai portici”.
Ma come ricorda anche Picariello, la scena della pizza a Torino si è evoluta e continua ad evolversi. Ma di fronte ad un mercato che socio-economicamente non è in sviluppo, il mercato è sempre più saturo: arrivano i grandi nomi dalla Campania (Capuano, Da Michele, Sorbillo), spingono i nomi locali come Brick’s di Carlo Ricatto, si investe in nomi storici come Saraceno, Lampara, Flegrea. E arrivano le catene, tante ed aggressive.
La mia opinione l’ho già esplicitata alla notizia della chiusura di Sestogusto al Quadrilatero, e non mi ripeterò. Ma due chiusure ravvicinate sono certamente un segnale, soprattutto se una è un nome storico dal passato glorioso.