Grandi Langhe è sempre più un clamoroso successo in termini di numeri e comunicazione con un target preciso: gli operatori del settore. Il canale “Trade” ha risposto con 5.000 presenze e buyer selezionati da 30 differenti nazioni.
Lunedì 27 e martedì 28 gennaio 2025, le OGR Torino hanno ospitato la nona edizione di Grandi Langhe, evento che ha riunito esperti del settore vinicolo da tutto il mondo per una due giorni dedicata alle migliori etichette delle Langhe, del Roero e del resto del Piemonte.
Con la partecipazione di 490 cantine, l’evento si è confermato come una delle principali vetrine per il vino piemontese, attirando più di 200 buyer internazionali provenienti da oltre 30 Paesi.
Quest’anno, Grandi Langhe ha visto una significativa novità: la collaborazione con Piemonte Land Of Wine, che ha ampliato la rappresentanza delle denominazioni piemontesi, includendo anche zone non tradizionalmente presenti nelle edizioni passate.
Praticamente tutto il Piemonte era presente con rappresentanze importanti anche da zone in crescita come il Monferrato, i colli Tortonesi e i territori della provincia torinese (con folta rappresentanza dei vini da vitigni locali come Erbaluce e Freisa).
Tra i protagonisti tradizionali provenienti dalle Langhe dell’edizione 2025, naturalmente una particolare attenzione è stata rivolta al Barolo 2021, annata che i produttori considerano tra le migliori degli ultimi anni.
Oltre alla consueta degustazione al banco dei produttori, per la prima volta è stato creato uno spazio dedicato per assaporare i vini in un ambiente tranquillo, con il supporto dei sommelier AIS Piemonte.
Inoltre, una Sala speciale è stata allestita per la stampa di settore, offrendo ai giornalisti un’occasione per degustare le nuove annate delle principali denominazioni del Piemonte.
Grandi Langhe si conferma un evento fondamentale per il networking, dove produttori e professionisti hanno potuto consolidare e ampliare i propri legami commerciali.
L’edizione 2025 ha dimostrato come il Piemonte continui a essere un protagonista centrale nel panorama vinicolo internazionale, con un export che nel 2023 ha raggiunto 1,18 miliardi di euro.
Abbiamo raccolto alcune impressioni dai produttori, generalmente molto positive, con il suggerimento quasi unanime di prolungare l’orario di chiusura di almeno una o due ore per dar modo a tutti di vistare il più alto numero possibile di espositori.
Qualcuno ha anche auspicato l’aggiunta di un terzo giorno, sempre però dedicato ai professionisti (meglio naturalmente al mercoledì che alla domenica).