Nicola Batavia vende Birichin, ad una coppia di ristoratori torinesi in rientro dalla Francia. Intervistato oggi da La Stampa, lo Chef spiega le ragioni della vendita: la volontà di aver maggior tempo libero.
Trentadue anni di attività non sono pochi, anzi. Ma a 59 anni, Batavia vuole altro.
Il Birichin, rinnovato nel 2019, è stato uno di quei ristoranti a volte nascosto, altre sotto le luci della ribalta. Amato ma non da tutti, ha vissuto in simbiosi con il suo Chef e proprietario.
Ora chiude, cambierà nome sotto la nuova proprietà, e Nicola Batavia si dedicherà ad altro. Perdita per Torino? Non possiamo giudicare, e lasciamo ad altri queste considerazioni.
Il Birichin di Torino è stata la vera casa di Batavia: locale nato nel 1993. Un luogo certamente elegante ma accogliente.
Fondamentale la figura di mamma Maria che ogni giorno (prima del Covid-19) preparava pasta, pane e grissini, vere golosità. Celebre il suo tonnato, la classica ricetta del vitello tonnato piemontese che dal 2006 ogni anno viene presentata in una versione diversa.
La ristorazione torinese è in fermento, ne abbiamo parlato diffusamente.
Qualcosa sta cambiando: cambiano i format e Chef storici decidono di cambiare marcia. Non mancano le aperture, e prossimamente un nuovo atteso locale aprirà ai Docks Dora.
L’onda lunga del Covid-19 ed una strisciante incertezza economica stanno cambiando il panorama della ristorazione torinese.