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Libera Carne in libero Stato: NO ai bandi preventivi (petizione)

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Michele Antonio Fino, Docente di Pollenzo ed autore, ha lanciato una petizione importante per il NO ai bandi preventivi inerenti la ricerca scientifica sulle carni coltivate.

Mai come in questi anni, il futuro dell’alimentazione mondiale e del sistema cibo sostenibile passa dalla scienza e dalla ricerca scientifica. Esattamente la direzione opposta intrapresa dall’ignoranza dell’esecutivo Meloni e del suo Ministro dell’Agricoltura, tal Francesco Lollobrigida.

Il Professor Fino ha spiegato bene su Intravino le ragioni della petizione e l’importanza della ricerca in ambito alimentare.

E’ opportuno sottolineare l’applicazione incoerente del principio di precauzione, ufficialmente sottesa alla legge 172 del 2023 con cui si vieta la produzione e la vendita in Italia di alimenti a base di cellule coltivate.

L’indipendenza delle istituzioni scientifiche nella valutazione dei rischi connessi ai novel food non è un valore di parte e che, una volta che un cibo dovesse essere testato e valutato sicuro dagli organismi preposti, come l’EFSA per l’Europa, se lo si voglia mangiare o meno spetta deciderlo al singolo cittadino e non a una maggioranza.

Tocca alla ricerca scientifica chiarire se la carne coltivata potrà costituire un approccio sicuro, sostenibile e complementare all’allevamento.

La ricerca, però, non può svilupparsi in un ambiente ostile né condurre a risultati affidabili. Bisogna cambiare le cose, affinché ci sia una risposta alla domanda fondamentale: l’agricoltura cellulare è una strada percorribile e sostenibile per produrre proteine sicure e di qualità? 

Punto di partenza della petizione (da firmare qui) è l’articolo “Cultivated meat beyond bans: Ten remarks from the Italian case toward a reasoned decision-making process”, accolto su One Earth open access.

L’articolo rappresenta la volontà di creare una rete collaborativa e di confronto nell’ambito dell’agricoltura cellulare da parte di ricercatrici e ricercatori italiani, con la partecipazione di ben cinque università, di cui tre piemontesi.

Si tratta di atenei diversi, con storie per certi versi incomparabili, in cui lavorano cultori di scienze dure, sociali e umane, che si occupano di cibo nella loro ricerca e nel loro insegnamento.

E’ infine da sbugiardare ogni posizione ideologica e nazionalistica sulla difesa del “cibo italiano” e della “dieta mediterranea”. Mai come adesso, al contrario, proprio le aziende hanno bisogno di scienza ed innovazione per evolvere.

NO ai bandi preventivi sulla carne coltivata.



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Dario Ujetto

Un professionista così efficiente che riesce a completare una settimana di lavoro in soli cinque giorni. Noto per la sua straordinaria capacità di trasformare le riunioni noiose in occasioni di team building involontario. Juventus e Vitello Tonnato le uniche cose che contano.

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