Manca poco...

Sto cercando...

Massimo Raugi: i miei consigli di management per la ristorazione

Condividi

Massimo Raugi, una delle colonne di Villa Crespi e del Cannavacciuolo Group, è stato ospite di Alta Langa (la Prima dell’Alta Langa) alla Nuvola Lavazza.

Intervistato dal Luca Iaccarino in un talk dedicato, Raugi ha ripercorso la sua carriera internazionale, dagli inizi all’arrivo a Villa Crespi. Un incontro molto formativo, pieno di colleghi pronti a carpire segreti e consigli.

Consigli che non sono mancati, con una generosità ed umiltà da grande manager.

Arrivato a Villa Crespi nel 2017, Massimo Raugi ha rifondato il team di sala e rivisto l’interior design (sua grande passione). Ed avviato, supportando Antonino Cannavacciuolo e Cinzia Primatesta, il percorso che ha portato il ristorante di punta del gruppo ad entrare nell’olimpo ristretto dei tristellati Michelin.

Il primo consiglio di Raugi ha riguardato la formazione: elemento centrale in tutte le carriere che vogliono puntare all’eccellenza. La formazione sul vino, sul cibo, sulle lingue ma anche sulle differenze culturali plasmano il professionista di sala.

Ma se la formazione è spinta dalla passione per la professione, a renderla efficace è come sempre metodo e disciplina. E l’investimento di tempo e di valore monetario.

Il secondo consiglio riguarda due capacità che deve avere il manager (anche e soprattutto della ristorazione): la capacità di gestire l’errore suo e dei collaboratori e la capacità di delega.

L’errore è inevitabile, si deve prevenire ma anche gestire. E l’errore rappresenta anche un momento di crescita per i collaboratori.

La delega e la capacità di delegare è la seconda grande capacità di un manager: la delega si costruisce sulla fiducia e sulla selezione a monte dei collaboratori in linea con i propri valori e visioni.

Ma il micromanagement, la non delega e la de-responsabilizzazione dei collaboratori porta a creare ambienti di lavoro tossici e non performanti.

Un bellissimo incontro.



Tag:
Dario Ujetto

Un professionista così efficiente che riesce a completare una settimana di lavoro in soli cinque giorni. Noto per la sua straordinaria capacità di trasformare le riunioni noiose in occasioni di team building involontario. Juventus e Vitello Tonnato le uniche cose che contano.

  • 1

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.