“Paola Virano è molta serena perché ha sempre lavorato per il bene e la crescita di Torino e siamo sicuri che gli accertamenti che la Procura svolgerà dimostreranno la correttezza delle sue condotte” sottolinea l’avvocato Roberto Capra, difensore di Paola Virano.
La notizia dell’indagine sulla dirigente comunale è stata riportata dal Corriere Torino.
Due giorni fa, gli agenti della Squadra Mobile e quelli della Sezione investigativa di Torino dello Sco (il Servizio centrale operativo) si sono presentati negli uffici dell’assessorato al Commercio del Comune di Torino con un avviso di garanzia e un decreto di perquisizione: destinataria del provvedimento è appunto Paola Virano, 59 anni, indagata per turbativa d’asta e corruzione.
L’indagine che vede al centro anche il Mercato Centrale, e il futuro Mercato Ittico destinato a completare la riqualificazione di Porta Palazzo. Oltre alla dirigente, indagati anche tre imprenditori: tra loro Umberto Montano, colui che ha inventato il format Mercato Centrale esportandolo nel resto d’Italia e all’estero.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dal pubblico ministero Giovanni Caspani, è uno spin-off del fascicolo che indaga l’organizzazione dei Mercatini di Natale e di Cioccolatò.
In particolare, alcune intercettazioni svelerebbero le trattative per manipolare il bando di gara, del valore di due milioni e 600 mila euro, per la concessione e il restyling dell’edificio del Mercato Ittico (chiuso nel 2021) nel quadrante Ovest di piazza della Repubblica.
Il bando venne annunciato da Palazzo Civico nell’estate del 2023 con l’obiettivo di aggiudicarlo entro la fine di quell’anno. Così non è stato, e la gara è andata più volte deserta. E per la Procura non si sarebbe trattato di un caso.
Il coinvolgimento di Mercato Centrale
Ma perchè è coinvolto anche Mercato Centrale Torino? Il casus belli è la convenzione siglata nel 2010 tra la società che gestisce lo spazio e il Comune.
L’accordo ha già subito delle modifiche nel 2018 e ora, secondo i pm, potrebbe esserci una gestione non proprio cristallina nella trattativa — avviata tra maggio e giugno 2024 — per concedere a Montano la rateizzazione di un debito e un risparmio di un milione di euro sul canone di concessione.
Ipotesi tutte da verificare ed è per questo che sono scattate le perquisizioni, al fine di recuperare documenti ed eventuali patti nascosti capaci di fare luce sui due procedimenti amministrativi.
Ovviamente pieno garantismo per tutti gli indagati, che spiegheranno la loro posizione. Come sosteneva Paola Virano, a Torino gli investimenti devono essere sostenuti ed attirati. Ed è vero. Ora spazio alle indagini ma anche alle difese delle parti, per riportare serenità in una zona di Torino che ha bisogno di essere sostenuta.