Miscela la Lurisia (#miscelalalurisia) è stato un percorso di co-creazione promosso da Lurisia, il brand piemontese di acque minerali e bibite conosciuto da chi frequenta il mondo Eataly e la ristorazione di qualità.
Dopo il riassetto societario (qui nostro post) e l’entrata del nuovo AD Roberto Roccatti (ex Ceres), l’azienda vuole ri-appropriarsi dell’immagine di innovatrice acquisita ai tempi del rilancio del Chinotto e della Tonica.
Il nuovo totem da conquistare è il mondo della mixologia, ovvero la “gastronomia liquida” o l’arte di far bere bene ed intelligentemente gli avventori dei cocktail bar (sempre più luoghi cool per le grandi città).
Per realizzare questo obiettivo, Roccatti e il suo team hanno scelto per Miscela la Lurisia la consulenza di Davide Terenzio Pinto e della squadra di Affini e Vermouth Anselmo.
Attraverso un primo workshop, Pinto ha portato una trentina di mixologist e bar-tender nel cuore delle Terme di Lurisia. Obiettivo dichiarato iniziare a co-creare tre prodotti (toniche) adatti ad essere appunto mixati ed essere messi in commercio per questo segmento di mercato.
Del resto, tutta l’azienda è coinvolta in un processo di cambiamento e crescita che passa anche dal lancio di una nuova piattaforma di logistica basata a Mondovì.
Lurisia non tradirà il suo posizionamento come premium brand di nicchia (del resto la capacità della Fonte non permetterebbe produzione di massa) ma vuole esplorare nuovi mercati.
Miscela la Lurisia: obiettivo ambizioso?
Obiettivo ambizioso creare nuovi prodotti per la mixologia? Sicuramente. Molte aziende, dai big del settore fino alle artigianali, stanno da tempo seducendo e flirtando con i protagonisti della notte.
Non si contano collaborazioni, fiere, partnership e nuovi trend. Su tutti il recupero del vermouth e la crescita del Gin artigianale.
Miscela la Lurisia rappresenta la rincorsa dell’azienda piemontese a questo fenomeno, forse capito tardivamente.
E per recuperare, si è deciso di puntare strategicamente sulla buona e vecchia co-creazione. Fenomeno di moda nel marketing una decina di anni fa, poi passato nel dimenticatoio dopo risultati a volte altalenanti.
Ma a nostro parere la scelta di Roccatti di coinvolgere in prima linea i professionisti del settore (supportati anche da blogger, giornalisti ed altri operatori del settore) è l’unica possibile. Solo la creazione di una community può rappresentare per i nuovi prodotti una base di lancio credibile.
Il timetable dell’operazione prevede, dopo il primo workshop, l’analisi degli spunti e l’inizio del processo di industrializzazione. Poi, il test sul campo con l’esclusiva su alcuni locali e il lancio ufficiale in fiere del settore.
Un’operazione commerciale e di comunicazione seria, condotta da professionisti del settore beverage.
Solo il mercato, però, sarà giudice finale.
1 Comment
Bell’articolo Dario e noi orgogliosi del nostro materiale in apertura di articolo! Ti aspettiamo in Toolbox / Macstudio!