Corona Virus: le paure degli imprenditori e i soliti latitanti

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In una chiacchierata domenicale con Davide Pinto, ho capito che le paure degli imprenditori sugli effetti del Corona Virus (o meglio del panico generato dalla paura) sono tante ed ovviamente la politica (soprattutto locale) latita.

Davide, lo sanno tutti, è promotore di due locali di enorme successo a San Salvario e Porta Palazzo ma anche importatore ed esportatore di prodotti.

Ebbene, nel nostro confronto telefonico lamentava la totale latitanza di istituzioni locali, politica ed associazionismo di categoria.

Eppure, al netto della situazione degli ultimi giorni, sono settimana che si parla di Corona Virus.

Possibile che nessuno dei nostri rappresentanti (ma neanche delle Associazioni di Categoria che rappresentano il commercio) siano stati in grado di pensare una strategia di gestione della crisi? (crisis-management, per dirla in inglese).

Alle 10,57 di domenica mattina, per esempio, la pagina Facebook di Ascom è ancora ferma alla pubblicazione del nuovo numero di una rivista interna ed il sito non ha rilanci in home-page.

Immagino che le paure di Pinto siano quelle di centinaia di altri imprenditori: preoccupati per loro ed i loro dipendenti, ma anche dell’aggravarsi per una situazione di panico pubblico.

Le conferenza stampa di Regione e Comune di Torino, dirette Facebook ecc. ecc. servono a poco.

“Ieri Porta Palazzo era fiacco, così San Salvario – spiega Pintoma noi non abbiamo visto nessun rappresentate dell’Associazionismo datoriale o delle Istituzioni cittadine sul campo per capire le ripercussioni sociali ed economiche del panico da Corona Virus”.

Come sempre si è presenti sui social per prendere like, e se non interessano i like non si è presenti nemmeno sui social. Ma sulle strade o in prima linea si lasciano gli esercenti soli.

Siamo di fronte ad una situazione di panico, che porterà immensi danni economici non solo alle Multinazionali.

“Da imprenditore che ha una responsabilità sociale ed economica – conclude Pinto – vorrei sapere perché la politica e le rappresentanze datoriali latitano. Non abbiamo risposte”.

Il punto J della bozza del Decreto ministeriale per evitare il diffondersi del Corona Virus, parla di chiusura degli Esercizi Commerciali (ad esclusione di quelli di pubblica utilità).

Ma ad oggi ci sono migliaia di imprenditori che cercano risposte che nessuno ha.

“Da persona che ha una responsabilità sociale verso il pubblico ma anche verso i miei collaboratori – conclude Pinto – vorrei semplicemente avere regole di ingaggio chiare dai miei rappresentanti e da quelli dei cittadini. E magari non trovarmi cartelle esattoriali a seguito di chiusure forzate”.

L’amara realtà è che, come sempre, la leadership italiana ad ogni livello è impreparata nel capire pericoli ed affrontarli strategicamente.

Sapete perché non è stata prevista una procedura contro il Corona Virus ed il panico scatenato? Perché si vive alla giornata, e se le imprese pagheranno un conto salato saranno problemi loro.

Gli imprenditori (quelli della ristorazione in prima linea) saranno ancora una volta carne da macello o carne da cannone.

Tanto c’è il reddito di cittadinanza o quota100 per combattere la povertà, o no?

Alle 16,00 di oggi Confcommercio/Ascom pubblica questo comunicato:

📣📣 La presidente Maria Luisa Coppa: “Siamo davanti ad una emergenza sanitaria senza precedenti.

Seguiamo con apprensione le iniziative per contenere l’emergenza Coronavirus in Piemonte ma è importante non creare allarmismi con ricadute negative su tutto il territorio.
La salute è un bene da tutelare sopra ogni cosa e una corretta informazione tramite i canali ufficiali è lo strumento più utile per aiutare i cittadini.
Per le imprese in aree sottoposte a quarantena abbiamo chiesto come Confcommercio nazionale al Governo di sospendere i pagamenti delle prossime scadenze fiscali.

A livello locale chiediamo inoltre di istituire un tavolo di coordinamento con il coinvolgimento delle associazioni di categoria per condividere le azioni e le comunicazioni.”

Da domani in Ascom le imprese troveranno una task force con informazioni ed assistenza alle imprese e un gruppo specialistico sul lavoro per il supporto operativo sulle soluzioni da adottare se dovessero chiudere le attività.

Daremo apposite indicazioni in merito all’applicazione a Torino e in Piemonte del decreto legge varato stamane dal Consiglio straordinario dei Ministri per fronteggiare l’emergenza #covid19.

Per ora non ci sono disposizioni di chiusura di pubblici esercizi, negozi o mercati in Piemonte ma attendiamo la conferenza stampa delle 18.30.

Ribadiamo intanto gli appelli della Regione Piemonte e del Governo:
‼Tenere e promuovere comportamenti virtuosi secondo le linee guida del Ministero della Salute
❌ Si raccomanda a tutti i cittadini che abbiamo il sospetto di aver contratto il virus di NON andare al pronto soccorso
📞 In caso di sintomi chiamare il 1500 o 112. Un’ambulanza si recherà al domicilio delle persone interessate per effettuare tutti i controlli necessari.

Ulteriori aggiornamenti sono previsti in diretta streaming dalla pagina Facebook di Regione Piemonte.