Specialty Coffee a Torino: indirizzi da provare
Fra nuove aperture e locali già avviati, Torino al centro della scena specialty.
Torino è da tempo un teatro molto vivace nel campo dello “specialty coffee”. Se cerchi un caffè che racconti una storia di origine, terroir, passione e cura artigianale, questi indirizzi non deludono.
Il punto sul segmento “specialty coffee” ha visto, inoltre, Torino come protagonista grazie a #CoffeeReload2025 organizzato da ASA (Associazione Stampa Agroalimentare) e da Fabio Verona (qui articolo).
Ad Aosta, invece, la bandiera dello “specialty coffee” passa dalle scelte dello chef stellato Paolo Griffa.
Il suo Caffè Nazionale affianca al ristorante stellato un bar in cui si serve solo “specialty coffee”.
Ultima iniziativa promozionale, una tazzina di “Panama Geisha” al prezzo di 50€: provocazione? No. Il caffè di Hacienda Esmeralda di Boquete di Panama della famiglia Peterson è uno dei migliori al mondo.
Ma la tazzina al Caffè Nazionale parte da 2€, ed è dunque accessibile a tutti.
Dove: Piazza Émile Chanoux 9, Aosta.
Perché lo specialty coffee è una scelta (anche a Torino)
Lo “specialty coffee” non è semplicemente un modo alternativo di bere caffè: è una filosofia — dalla piantagione alla tazzina — che valorizza qualità, trasparenza, sostenibilità, tracciabilità e gusto.
Rispetto a un espresso “classico”, lo specialty privilegia spesso caffè monorigine o da microlotti, tostature curate, e metodi di estrazione pensati per far emergere aromi complessi (fruttati, floreali, cioccolato, nocciola) a seconda del terroir.
E Torino, con la sua tradizione da grande città del caffè, sta vivendo un vero rinascimento: locali-laboratorio (come la bottega di Caffè San Domenico), roastery artigianali (come il caso della torinese Tresessanta Caffè), baristi appassionati che fanno cultura del caffè.
Nuove aperture e indirizzi 2025
Il 2025 ha portato nuovi protagonisti alla scena torinese, a partire da Dapper Coffee, caffetteria specialty indipendente che ha scelto corso San Maurizio come indirizzo e si presenta dichiaratamente come “pausa giusta” in città, anche nei giorni di grande afflusso legati agli eventi sportivi.
L’idea è quella di un luogo rilassato, con forte identità e una carta caffè pensata per chi vuole scoprire monorigini e tostatori diversi.
Nella stessa logica di nuova generazione rientra Ola Coffee Club, locale che si inserisce nel cuore del centro con un format orientato allo specialty e a una clientela urbana, curiosa e internazionale (qui si beve il caffè di un altro progetto torinese, Syncope Coffee).
Sono aperture che allargano la mappa oltre i quartieri già “educati” allo specialty, intercettando un pubblico più ampio fatto anche di lavoratori, studenti e turisti.
Dove: Via San Tommaso 6/E (a pochi metri da dove è nata Lavazza).
Oishii e la stagione delle caffetterie ibride
Tra le novità più interessanti c’è Oishii Coffee, caffetteria specialty che nasce con un’ispirazione dichiaratamente “omakase”: un’idea di degustazione guidata, quasi da bancone giapponese, applicata al caffè.
Qui l’esperienza è il focus quanto la materia prima, con aperture pensate per accompagnare le giornate dalla mattina fino al pomeriggio, tra espresso, filter e momenti di assaggio tematici.
Questa nuova ondata si inserisce in una tendenza più ampia che vede nascere spazi ibridi tra caffetteria, wine bar, libreria o laboratorio creativo, dove il caffè diventa anche pretesto per incontri culturali, eventi di formazione e piccoli workshop dedicati sia al pubblico finale sia ai professionisti.
Dove: Via dell’Arsenale 41, Torino.
Dieci indirizzi specialty da provare a Torino (e dintorni)
Orso Laboratorio Caffè
Dove: Via Claudio Luigi Berthollet 30/G (San Salvario) + Via Cagliari 18.
Perché andarci: Uno dei pionieri dello specialty a Torino, vero “laboratorio del caffè” per appassionati, con estrazioni in metodi diversi (espresso, siphon, V60, AeroPress, french press).
Esperienza: Ottimo se vuoi assaporare un monorigine in modo lento, meditato — un rituale che trasforma la tazzina in un viaggio. Ideale per colazioni lente, pause rilassate, per apprezzare il caffè come esperienza.
Artifact
Dove: Via della Misericordia 3c (tra via Garibaldi e via Barbaroux).
Profilo: Locale indipendente creato da un professionista rientrato da Londra — con spirito “da viaggiatore del caffè” e apertura verso torrefazioni artigianali, microrosterie, selezioni internazionali.
Per chi è: Un’ottima opzione per chi cerca un specialty “alternativo”, curioso, in centro città — magari per degustare qualcosa di meno convenzionale.
DAPPER Coffee
Dove: Corso San Maurizio 51/G.
Orari: Lun–ven 08:00–18:00; sab–dom 09:00–18:00
Profilo: Caffetteria indipendente, con attenzione al dettaglio e all’estetica, ambiente curato e accogliente.
Cosa aspettarsi: Caffè specialty, blend e monorigini (spesso Guatemala, Colombia, Etiopia), con espresso e anche ricette “più internazionali” come flat white o cortado — un approccio moderno, non tradizionale.
Per chi è: Perfetto per chi cerca un mix di qualità e stile — ottimo per una pausa urbana, un caffè dopo lavoro o per provar qualcosa di diverso dal classico espresso italiano.
Piattini Caffè & Vini
Dove: Via Corte d’Appello 9/A (centro/Quadrilatero).
Concept: Combinazione tra specialty coffee e vino artigianale — un connubio interessante per chi ama varietà e abbinamenti gastronomici.
Per chi è: Ideale per chi vuole qualcosa di più di un semplice caffè: colazione, brunch, aperitivo, abbinamenti con vini e piatti — perfetto per socialità e buon gusto.
Pressato Coffee and Books
Dove: Via Gian Francesco Bellezia 16/B (Quadrilatero Romano).
Identità: Mix originale di specialty coffee + editoria indipendente / design tipografico: il luogo unisce la passione per il caffè e quella per i libri e l’arte della stampa.
Cosa bere e vivere: Monorigini selezionate, estrazioni curate, ambiente tranquillo e ideale per una pausa rilassata, un libro, un momento “lento”.
Per chi è: Chi ama caffè, design, cultura e una pausa più riflessiva; magari un caffè lento in mezzo a libri indipendenti.
Santaromero Coffee
Dove: Via Modena 53A.
Profilo: Nuova realtà torinese che importa e tosta mono-origini, spesso provenienti da Colombia — parte della scena più giovane e sperimentale dello specialty piemontese.
Ideale per chi: Vuole sostenere micro-torrefazioni indipendenti, scoprire monorigini particolari e uscire fuori dai circuiti più turistici.
Boutic Caffè
Dove: Via Monginevro 8/b.
Profilo: Tra le realtà di specialty e torrefazioni artigianali di Torino.
Per chi è: Chi vuole acquistare chicchi tostati con cura, o bere un caffè lontano dalle rotte più “commerciali” — per chi cerca autenticità e artigianalità.
Mara dei Boschi (Ialty)
Dove: Piazza Carlo Emanuele II, 21 (Piazza Carlina).
Profilo: Segnalato da appassionati come opzione più underground, meno “mainstream” — da considerare come alternativa curiosa per chi vuole esplorare.
Parallels Cafè
Dove: Via Pollenzo 6, Bra.
Profilo: “Siamo internazionali da 20 anni” spiega Paolo Panero, che qui ha ridisegnato la storica bottega di caramelle di famiglia in una caffetteria che non sfigurerebbe nel centro di Berlino, Londra o Parigi. C’è il via vai degli studenti di tutto il mondo che frequentano le aule dell’Università di Scienze Gastronomiche a ispirare chi ha voglia di lavorare in modo un po’ diverso, ma, in questo caso, ci sono le molte passioni di un artigiano che le tiene insieme, in un posto solo. Il progetto di Parallels, caffetteria, cioccolateria, birreria, nonché negozio di skate.
La caffetteria e negozio di skateboard Parallels a Bra.
© CiboToday
10. Pagliero (Tuttocapsule)
Dove: online.
Profilo: Pagliero amplia la sua offerta con due nuove referenze monorigine 100% Arabica: Ethiopia e Uganda. Questi caffè si aggiungono ai già apprezzati Brasile e Perù, consolidando la proposta per gli appassionati di caffè di alta qualità. Il caffè Specialty si distingue per la sua complessità aromatica, una filiera curata e un’accurata esperienza produttiva, che lo rendono un prodotto esclusivo.
Alcune note utili
Sul prezzo: Lo specialty coffee può avere un prezzo superiore rispetto al classico espresso, ma la differenza sta nella qualità, nell’attenzione, nella trasparenza della filiera e nell’esperienza.
Sulla varietà: Non tutti i locali sono uguali. Alcuni puntano su atmosfere “design/hipster”, altri su tradizione e sostanza; alcuni sono ottimi per filtro, altri per espresso o miscele. Vale la pena provare più locali per capire la propria preferenza.
Sull’evoluzione: La scena è in continuo movimento: nuovi locali e torrefazioni emergono, altre cambiano indirizzo o filosofia. Questa guida rappresenta lo stato aggiornato al 2025 — ma tieni d’occhio il territorio per eventuali novità.
Link utili
Linkiesta - Anna Prandoni - I panettoni sono sempre più cari.
Morsi Magazine - Sette libri per il Natale.
Dissapore - Rossella Neiadin - Classifica panettoni da supermercato.
Cibo Today - Giada Talpo - NO/Lo Manifesto del bere senza alcol (recensione libro di Riccardo Astolfi).
Conserve - La newsletter di Maricler.





