Amaro San Simone vince il Concours Mondial de Bruxelles 2025
Un premio importante per l'amaro Made in Torino.
Ha una storia secolare eppure continua a stupire.
L’Amaro San Simone, storico liquore torinese, ha conquistato la Gran Medaglia d’Oro al “Concours Mondial de Bruxelles 2025”, tenutosi a Jalisco, in Messico.
Un riconoscimento di assoluto prestigio, che colloca il digestivo tra i migliori liquori italiani a livello internazionale.
“Questo premio rappresenta un orgoglio per Torino e per tutto il Piemonte” commenta Federico Fulcheri, 33 anni, terza generazione della famiglia oggi alla guida dell’azienda.
I Fulcheri raccolgono l’eredità di una lunga tradizione: la ricetta originale dell’amaro venne infatti ritrovata nei primi anni ’50 in un antico archivio torinese.
Si trattava di un manoscritto risalente al 1583, che custodiva la formula di un digestivo erboristico preparato un tempo dai frati del convento di San Simone.
Da quel fortunato ritrovamento nacque l’azienda che, da allora, ha riportato in vita il gusto autentico di un amaro “d’altri tempi”.
Prodotto ancora oggi nel cuore di Torino, l’Amaro San Simone si distingue per un metodo di lavorazione fedele alla tradizione.
Alla base della formula ci sono erbe, radici e spezie accuratamente selezionate, macerate in alcol e lasciate riposare per settimane, in un equilibrio tra artigianalità e rigore scientifico.
Nessuna scorciatoia industriale: il processo di infusione e affinamento avviene secondo tempi naturali, proprio come un tempo, garantendo un sapore morbido, equilibrato e dal finale amaricante elegante e persistente.
Oggi, sotto la guida dei Fulcheri, l’amaro ha saputo coniugare storia e innovazione, mantenendo intatta la formula segreta ma aprendosi al mondo.
Le bottiglie torinesi viaggiano ormai lontano: Canada, Belgio, Australia, e presto anche Stati Uniti.
“La medaglia d’oro non è solo un riconoscimento per la nostra azienda” – sottolinea Fulcheri- “ma una conferma del ruolo di Torino come capitale storica dell’amaro e della cultura liquoristica italiana”.
E così, a oltre quattro secoli dalla nascita della sua ricetta, il San Simone continua a portare in alto il nome della città e la tradizione di un sapere che profuma di erbe, storia e passione.



