Marco Rossi: Chef “pubblicitario” che ci ricorda cosa è un ristorante

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In un gennaio per la ristorazione sempre tranquillo dal punto di vista di incassi e numeri, ci è saltato all’occhio la bella pubblicità ideata dallo Chef Marco Rossi. Rossi guida l’ottimo La Mugnaia di Ivrea.

L’idea della campagna (una ventina di manifesti in giro per Ivrea e pubblicazione sui canali social del ristorante) parte però già durante il lockdown. Il centro della comunicazione è la “relazione” fra Chef e cliente, cliente e cliente, cliente e ristorante.

“Spesso un cliente ricorda una cena al ristorante non tanto per il cibo, ma per la persona o le persone che lo accompagnano. Un primo appuntamento o una cena di compleanno” – ci spiega Marco Rossi – e quindi il centro è la relazione e non la figura dello Chef”.

Da questa riflessione è partita quindi la messa a terra della campagna pubblicitaria locale, immaginando una cena amorosa e il “lieto fine” dopo la cena. Declinata ovviamente in maniera inclusiva e ricalcando i diversi target del locale.

Il centro della comunicazione è dunque la “relazione” fra i clienti, il ristorante “preliminare” e luogo di seduzione e non più come protagonista. Una scelta coraggiosa dal punto di vista della comunicazione, ma assolutamente di impatto.

“Già durante il lockdown riflettevo sulla figura dello Chef, trovando che troppe volte venisse spinto come il centro dell’esperienza culinaria. Ma spesso non è così. Da qui ho iniziato una riflessione sulla comunicazione del cibo nei locali e sul significato del luogo ristorante” aggiunge Rossi.

Il messaggio viene dunque spostato dalla bontà dei piatti, dalla qualità e dalla territorialità (spesso concetti diventati vuoti) per concentrarsi sulla piacevolezza di un’esperienza preliminare ed un lieto fine diverso. Ovviamente non viene abbandonata la ricerca di materie prime e proposte gastronomiche, ma il focus viene spostato.

Un cambio di prospettiva che merita applausi.

“Abbiamo lavorato sul concetto di relazione anche al nostro interno, volendo creare un ambiente lavorativo dove l’intelligenza emotiva e la collaborazione siamo caratteristiche guida – spiega Marco Rossi – e questo coerentemente con quanto noi comunichiamo all’esterno”.