Galleria Subalpina e Blackstone: quale futuro?

Autore: Mattia Boero Copyright: Mattia Boero Photography

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La Galleria Subalpina è da sempre uno dei gioielli più sottovalutati di Torino. Ovviamente sottovalutata dai torinesi, dal momento che invece prima Reale Compagnia Italiana ed ora Blackstone ne hanno da sempre riconosciuto il valore immobiliare.

La Galleria Subalpina di Torino è un’area commerciale urbana ispirata ai tipici passage parigini ed inaugurata nel 1874; è situata tra piazza Castello e piazza Carlo Alberto, nel cuore del capoluogo piemontese.

La cronaca. Il 21 gennaio 2022 si chiuse l’Opa di acquisto totalitaria di Blackstone su Reale Compagnia Italiana, storica società immobiliare milanese con oltre 300 azionisti e un portafoglio immobiliare composto da 13 trophy asset a Milano e uno a Torino (la Subalpina appunto).

Qui finisce la cronaca ed inizia l’attualità. Aperta dalle paure degli storici imprenditori della Galleria per il futuro della struttura. Fra tutti Food&Company, che in Galleria gestisce gli iconici Arcadia e Sfashion (da sempre insegne gestite da Piero Chiambretti e dalla famiglia Ferrari).

Ma qui hanno ovviamente sede anche lo storico Baratti&Milano e il Cinema Romano.

Ieri su La Stampa un pezzo di Claudia Luise raccoglieva le riflessioni ed i timori per il futuro commerciale di molte aree di pregio retail torinesi, con affitti destinati a toccare anche i 100€ a metro quadrato. Ma senza essere però a Milano.

Franco Dall’Aglio, presidente Fimaa Torino (l’associazione degli agenti immobiliari di Confcommercio), ha comparato i valori medi delle locazioni commerciali nella
zona centrale di Torino, riferendosi proprio a via Roma, Galleria San Federico e Galleria Subalpina. Attestandosi appunto tra i 50€ e i 100€ a metro quadro al mese.

Lo storico socio di Chiambretti, Giulio Ferrari, lancia al quotidiano torinese questa riflessione: “Anziché quintuplicare i canoni si cerchino di riempire gli spazi”.

Ferrari ci informa che dallo scorso mese è in pista una trattativa con Blackstone per un adeguamento dei canoni, e questo ha messo in allarme tutti. Inoltre per la società americana, la Subalpina è assolutamente marginale rispetto a Milano. E avrà voglia di valorizzarla al meglio?

Ad oggi gli spazi vuoti sono numerosi, come numerose sono le potenzialità inespresse soprattutto dal primo piano.

Ma la possibile rigidità di Blackstone e dei loro partner potrebbero essere un problema: Torino non è Milano, e i parametri di redditività non possono essere gli stessi.

Dall’altra parte, Blackstone può permettersi di avere spazi sfitti in attesa dell’occasione giusta. La partita a scacchi è iniziata, ma dal risultato dipende l’identità della Galleria stessa e di una buona parte di Torino.

Autore: Fabio Sorano – www.Lorem.it, Fabio Sorano 
Copyright: Fabio Sorano

Foto copertina. Autore: Mattia Boero. Copyright: Mattia Boero Photography