Ma come si mangia da Franchino Er Criminale?

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Da Franchino Er Criminale come si mangia? Procediamo con ordine. Osteria Senza Pretese ha aperto da pochi giorni in via Stampatori 10. Niente fronzoli, ufficio stampa o inaugurazioni.

Ma il locale è già pieno, fra ammiratori di Franchino (e Giulia) e tanti amici dello youtuber romano. Infatti, ma forse non è noto a tutti, Franchino vive da quasi due anni a Torino. E qui ha aperto la sua prima attività da ristoratore.

“Torino è l’unica città metropolitana italiana non ancora gentrificata – mi spiega Alessandro Bologna (il suo vero nome) – e il costo dell’apertura di un’attività come la mia a Roma o Milano sarebbe inaccessibile. A Torino ho trovato una dimensione ideale”.

Un equilibrio ed una dimensione ideale che si ribaltano sul locale. Da leggere la recensione di Rosalia Imperato su Scatti di Gusto.

Al netto di alcune cose da rivedere, il locale pare essere uscito dalla Torino “anni ’90” come mood (e chi ha vissuto quella Torino sa che è un gran complimento).

Gruppi di amici che entrano ed escono, persone che si salutano e si incrociano, ragazzi e ragazze al servizio in cucina ed in sala che si sbattono. Al centro Franchino come mattatore e padrone di casa.

Osteria Senza Pretese: l’esperienza

Il locale è di dimensioni contenute, offre posti a sedere sia all’interno che all’esterno, sfruttando la piazzetta e il dehors nel cortile, per un totale di oltre 70 coperti.

La proposta culinaria è ovviamente incentrata sulla tradizione romana, con piatti come fave e pecorino, supplì, polpo e fagioli, amatriciana e ajo, ojo e peperoncino.

Ma il beverage è il vero campo da gioco di Franchino Er Criminale. La carta dei vini include una cinquantina di etichette artigianali del Centro e Sud Italia, con alcune presenze piemontesi come Barbera e Grignolino. La selezione di birre, sia in lattina che alla spina, predilige birrifici romani (per esempio Rebel’s Brewery o Jungle Juice)

L’osteria ha due momenti di consumo: dalle 18:00 alle 19:30 aperitivo, il servizio cena inizia alle 19:30, generalmente suddiviso in due turni. Attualmente, le prenotazioni avvengono di persona, ma è prevista l’attivazione di un sistema online nei prossimi giorni.

Alcuni piatti che abbiamo assaggiato:

  • “Fave e pecorino” (6,50€), presentato come un’insalata fresca condita con olio, sale e pepe;
  • “Pane burro e acciughe” (9€), realizzato con pane di Cerea Artisan Bakery, burro montato e acciughe del Cantabrico (qui i consigli di Andrea Larossa hanno colto nel segno);
  • Tra i primi piatti, le “Fettuccine all’Alfredo” (11€), fuori menù della serata. Ben mantecate, con una buona quantità di parmigiano;
  • “Ajo, ojo e peperoncino” (8,50€);
  • “Amatriciana” (12€), non proprio quella di Franchino ma una versione light ed accessibile;
  • “Pollo alla cacciatora” (15€), carne morbida, succosa. Piatto che si avvicina alla perfezione anche se di difficile gestione per la cucina;
  • “Tiramisù” (6€), da rivedere. Non mi ha emozionato.