Da giovedì 25 a lunedì 29 agosto, Bolle di Malto a Biella ha avuto risalto nella rotta del gusto italiana ed estera.
Ampliamente raggiunti gli obbiettivi degli organizzatori: oltre 100.000 presenze registrate, 45.000 litri di birra erogati, 80.000 bicchieri utilizzati, 30 relatori per gli Stati Generali della Birra, 40 ore di musica dal vivo, 5 lingue straniere parlate (inglese, tedesco, spagnolo, francese e olandese).
Dopo due anni di stop, la manifestazione brassicola è ripartita al meglio, consacrandosi definitivamente all’interno della mappa degli eventi più importanti in ambito enogastronomico e turistici della nostra penisola e soprattutto riuscendo a puntare i riflettori sulle eccellenze espresse dal territorio biellese.
“Siamo davvero felici del traguardo di quest’anno – dichiara Raffaele Abbattista, ideatore di Bolle di Malto a Biella – che è andato oltre le 100.000 presenze”.
Fondamentale per l’edizione 2022 la novità rappresentata dai primi Stati Generali della Birra Artigianale Italiana, da cui è innanzitutto emerso il dato centrale che esiste ed è in crescita esponenziale il turismo brassicolo.
Oltre alla birra come turismo e cultura del territorio, si è parlato molto di impresa e di istituzioni e di quanto il movimento delle birre artigianali, se sarà supportato nelle sua crescita dall’attenzione degli enti regionali e nazionali preposti, si candidi a diventare una voce sempre più importante della nostra economia non soltanto per quanto riguarda il comparto enogastronomico, ma anche per quello turistico.
Bolle di Malto a Biella: i premi
Inoltre durante la kermesse brassicola sono stati assegnati alcuni premi importanti:
Il Premio Sostenibilità al Birrificio Kauss.
Pochi birrifici, in Italia, hanno così tanta attenzione alla sostenibilità e alla filiera come il birrificio di Piasco (in Provincia di Cuneo, ai piedi del Monviso).
Si parte dalla scelta di fonti di energia rinnovabili – il birrificio si definisce Putin free (cioè autonomo rispetto alla fornitura di gas) – e si prosegue con la coltura dell’orzo, la sperimentazione sui luppoli e l’utilizzo di cereali locali.
Un’attenzione che si rispecchia nelle scelte commerciali, con un forte radicamento sul territorio e una filiera corta nella distribuzione, con un modello che andrebbe imitato da molti colleghi.
Il birrificio è inoltre promotore del Consorzio Birra Piemonte.
Il Premio Collaboration a Canediguerra.
Le collaboration beer sono uno strumento diffuso e importante, tra i birrifici artigianali.
Oltre ad essere un ottimo grimaldello commerciale (il mercato ha spesso sete di nuove etichette) sono sempre occasione di confronto e di crescita, unire le idee e le tecniche di due birrai significa crescere insieme.
Uno dei birrifici che in Italia meglio ha colto le opportunità delle collaborazioni è l’alessandrino Canediguerra. Alessio “Allo” Gatti mette volentieri la sua grande esperienza e il suo riconosciuto talento per birre che non di rado sorprendono per complessità e piacevolezza.
Il Premio Creatività al Piccolo Birrificio Clandestino.
Artigianalità fa rima con originalità, ma la creatività – in ambito birrario – va gestita con grande attenzione e con molto senso della misura.
Il rischio del famolo strano è sempre in agguato e una birra non dovrebbe essere mai troppo difficile o cervellotica.
Uno dei migliori interpreti italiani del tema della creatività birraria è Pierluigi Chiosi, fondatore e mastro birraio del livornese Piccolo Birrificio Clandestino, creatore di birre assolutamente sorprendenti. Come la Mastrociliegia, porter maturata in barrique e tonneaux di rovere (ex Sangiovese toscano) per un anno, con aggiunta di ciliegie locali intere.
Ora l’appuntamento è al Parco Dora di Torino dove Bolle di Malto debutterà a Terra Madre Salone del Gusto dal 22 al 26 settembre.