Bocuse d’Or: perchè Torino deve fare sistema

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Il Bocuse d’Or (qui sito) è un concorso mondiale di cucina, ispirato da Paul Bocuse (nel 1983 diventa Presidente Onorario di una precedente manifestazione e ne trasforma il significato). Lione è il cuore pulsante del campionato.

L’11 e 12 giugno 2018, la città di Torino sarà sede della finale europea del Bocuse d’Or (ormai un appuntamento globale) e in contemporanea sede delle finali mondiali di Pasticceria.

Alberto Morano (consigliere comunale di opposizione) ha però depositato un’interpellanza in cui chiede se è vero che saranno 500.000€ i soldi messi a disposizione da Comune di Torino e Regione Piemonte a favore di GLEvents (organizzatore della manifestazione torinese e gestore del Lingotto di Torino) e nel contempo chiede le ricadute sul territorio.

Domande legittime a cui ha risposto l’assessore torinese Alberto Sacco. Lo Spiffero ha anticipato le posizioni di Palazzo Civico, che ipotizza ricadute per 2 milioni €, 6.000 spettatori e 700 giornalisti accreditati (numeri derivati dalla finale europea di Budapest).

Vedremo più avanti chi avrà ragione. Sul contributo dato a GLEvents (pari allo sconto concesso per il nuovo Salone del Libro) non ci pronunciamo. Certamente i francesi padroni del Lingotto non sono una Onlus e nemmeno degli sprovveduti.

L’amministrazione grillina ha dato grande visibilità all’assegnazione di Torino, un’occasione per confermare la città come meta gastronomica. Proprio per questa ragione sarà importante “fare sistema”, e già le Amministrazioni pubbliche e la Camera di Commercio stanno facendo la loro parte.

700 giornalisti accreditati sono un occasione da non perdere anche (e soprattutto) per le nostre aziende che si occupano di cibo.