Il ristorante Condividere diventa un libro (in vendita da giugno 2025). Il progetto è stato presentato da Ferran Adrià e Federico Zanasi (chef di Condividere) durante l’ultima edizione di Identità Golose a Milano.
Il volume, curato dalla casa editrice Topic (promossa da giornalisti Marco Bolasco e Marco Trabucco), racconta la genesi del ristorante Condividere, all’interno di Nuvola Lavazza, quartier generale del gruppo a Torino.
Il suo contesto storico e culturale, la sua identità fortemente radicata nella città sabauda, con una visione internazionale e i personaggi che hanno contribuito a dargli vita e forma.
La quarta generazione della famiglia Lavazza è artefice di questo progetto in cui vivere un’esperienza di condivisione di idee, di cultura e di cibo.
Ma lo è anche Dante Ferretti, lo scenografo italiano che ha immaginato e progettato gli interni del ristorante, e la mente visionaria di Ferran Adrià, colui che ha rivoluzionato e plasmato la gastronomia contemporanea mondiale.
Il libro raccoglie più di 45 ricette create da Zanasi oltre a un avvincente racconto fatto di immagini e parole di una giornata al Condividere; il libro sarà disponibile a giugno in tutte le librerie e negli store online.
I testi sono curati da Eugenio Signoroni.
Sinossi del libro: “Condividere è il ristorante frutto di un ambizioso progetto corale che vede partecipe Ferran Andrià, lo chef che più di altri ha dato forma alla gastronomia contemporanea mondiale.
Il libro racconta la genesi di questo progetto, il suo contesto storico e culturale, la sua identità fortemente radicata nella città di Torino, i personaggi che hanno contribuito a dargli vira e forma – come Dante Ferretti, scenografo italiano pluripremiato agli Oscar che ha progettato gli interni del ristorante.
Il lettore viene accompagnato in un viaggio graduale sempre più ravvicinato, dalla porta del ristorante al tavolo e fino al dietro le quinte, grazie a racconti coinvolgenti in parole e immagini di una giornata al ristorante, ma anche più di 45 ricette create dallo chef Federico Zanasi che ne tracciano la cifra stilistica e creativa”.