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Michelin, da Sacco a Susigan: Caporetto Piemonte e Alto Piemonte

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Conclusa la cerimonia di consegna 2025 delle nuove stelle a Modena, è ora di un’analisi del giorno dopo. E per il Piemonte i numeri non tornano, con una perdita di stelle concentrate soprattutto in Alto Piemonte (Novara e Verbania).

L’esclusione più clamorosa è quella del Ristorante Piccolo Lago di Marco Sacco, che perde due stelle (lo Chef ha spiegato che la causa è la condanna in primo grado per il processo “vongole”). Al netto della registrazione della chiusura di Cannavacciuolo Bistrot a Novara, la città piemontese perde anche lo storico Tantris di Marta Grassi.

Torino città resiste, ma non acquisisce nessuna stella (delusione per Scatto e San Tommaso 10). A Caluso altra bocciatura che farà discutere, quella di Mariangela Susigan e del suo Gardenia. E ovviamente la chiusura di Spazio7 ha portato alla perdita della stella.

In attesa di una nuova sede, sospensione della stella per RistoranTino&C in Valle Susa.

In Langa esce definitivamente anche La Madernassa a Guarene, bistellato fino a poche edizioni fa ma che sconta ancora l’uscita di Michelangelo Mammoliti. E l’entrata della famiglia Ceretto non ha per ora portato benefici (almeno a livello di giudizio Michelin).

Nel complesso, il Piemonte perde fra chiusure e bocciature 8 stelle e ne acquista 2 targate Cannavacciuolo Group. Una vera Caporetto per la nostra regione e la nostra ristorazione alto di gamma. Ma perchè questa retrocessione anche in comparazione con altre regioni?

Un noto giornalista torinese ed esperto di Michelin, ha così commentato la giornata: “la Michelin sta tagliando fuori una generazione che considera superata, ma sbaglia. Visto le stelle che distribuiscono in altre regioni, le non stelle a Scatto e Coltivare sono di difficile comprensione. Senza parlare di La Madernassa, vero scandalo. Ma è tutta l’edizione ad apparire scandalosa”.

Sacco rimane in guida con Piano35 e il Verbano, ma esce con Piccolo Lago. E La Gardenia è una scelta incomprensibile come quella di Casa Vicina lo scorso anno. Un discorso generazionale che però stride con la realtà delle cose.

“Per il Piemonte è un passo indietro serio, ma dovuto a scelte stilistiche della Michelin e non a reali problemi della ristorazione. E Sergio Lovrinovich secondo me è un disastro, succube totale dei francesi”.

Proprio nei giorni in cui Torino e il Piemonte sono ospiti a Londra per attirare investimenti, il giudizio Michelin fotografa una regione stanca e in ritirata. Ma è veramente così?

Nel 2025 il Piemonte avrà dunque una base di 30 mono-stellati, 3 bi-stellati e 2 tri-stellati. Più 31 Bib Gourmand. Troppo poco per un territorio che offre una biodiversità incredibile, e che accoglie professionisti di assoluto talento. Cosa è successo? Perchè al netto di Cannavacciuolo e Mammoliti (i figli prediletti della Guida) Piemonte e Michelin non sono più in sintonia?

Antonino Cannavacciuolo vero protagonista Michelin in Piemonte:

⭐️⭐️⭐️ Villa Crespi (Orta San Giulio)
⭐️ Cannavacciuolo Bistrot Torino (Torino)
⭐️ Laqua Vineyard
⭐️ Laqua Countryside
⭐️ Laqua by The Lake
⭐️ Le Cattedrali (Asti)



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Dario Ujetto

Un professionista così efficiente che riesce a completare una settimana di lavoro in soli cinque giorni. Noto per la sua straordinaria capacità di trasformare le riunioni noiose in occasioni di team building involontario. Juventus e Vitello Tonnato le uniche cose che contano.

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