Matteo Baronetto lascia Del Cambio. Quelle che erano voci e supposizioni (qui Dirindin su Dissapore) sono oggi diventate certezze. E nella Torino del cibo non si parla d’altro. Sul Corriere Torino, Piera Genta rivela però anche il futuro dell’ex allievo di Carlo Cracco e co-fondatore di Buonissima: lascia Del Cambio ma non l’ala protettiva di Michele Denegri.
Il testimone passa a Diego Giglio, sous-Chef dello stesso Baronetto. Nessun arrivo di grido per ora, in una transizione che si gioca in casa e che lascia per ora cadere ogni ambizione per una seconda stella.
Anche Diego Giglio è piemontese, e precisamente di Carmagnola: ha lavorato con Matteo Baronetto presso il ristorante Cracco-Peck di via Victor Hugo a Milano.
Ma se Matteo Baronetto lascia Del Cambio, come detto, non è per cambiare casacca o per prendere anni sabbatici: sarebbe già pronto un nuovo progetto, e precisamente la riapertura dello storico Caval d’Brons di piazza San Carlo. Così affermano alcuni rumors.
Del resto Denegri ha molti interessi nel cibo e nell’hospitality, ma molte location appaiono carenti dal punto di vista dell’offerta gastronomica. Matteo Baronetto potrebbe essere una sorta di Direttore generale.
Dunque non un “promoveatur ut amoveatur” ma una crescita di ruolo e visibilità. Sicuramente la rincorsa alla seconda stella, mai arrivata, ha logorato Matteo Baronetto. E ad una passo dai cinquant’anni la voglia di cambiare arriva puntuale.
Ma con la sua solita sagacia, Lo Spiffero indica la causa della rinuncia non tanto in una scelta di Baronetto, piuttosto nella volontà della proprietà di riportare il menù nel solco della tradizione senza troppe concessioni all’innovazione.
Vedremo quali saranno gli sviluppi, e dove volerà (seguendo il suo post su Instagram) Matteo Baronetto.