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Marco Sacco: quando il garantismo non fa rima con Michelin

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Marco Sacco e il suo Piccolo Lago sono stati eliminati dalla Guida Michelin. Per il Piemonte è una notizia ferale, per l’economia turistica del verbano ancora di più.

Non è una semplice retrocessione, ma una propria e vera damnatio memoriae. La causa? Lo spiega a La Stampa Marco Sacco stesso: la condanna in primo grado* per il processo “vongole”.

La cronaca? I fatti risalgono al 2021. Come riporta il Corriere della Sera, i fatti risalgono appunto a luglio 2021 dopo un ricevimento al Piccolo Lago di Mergozzo. Sarebbero state servite vongole crude e contaminate nel risotto. Dopo il banchetto, una cinquantina di ospiti e gli sposi avevano avvertito i sintomi di un’intossicazione alimentare, con nausea, vomito e dissenteria.

Dopo la denuncia presentata ai Carabinieri, sono stati effettuati gli esami dall’asp Vco che aveva stabilito che la causa di quei malori era un’intossicazione da norovirus, contenuto nelle vongole.

La difesa aveva chiesto l’assoluzione dei suoi assistiti, sottolineando che l’alimento era già arrivato contaminato dal produttore, come dimostrato grazie a una confezione di vongole rimasta sigillata, nella quale è stato riscontrato il norovirus. I legali starebbero pensando al ricorso in appello. 

Dopo la condanna in primo grado, la Michelin ha emesso il suo giudizio: cancellazione. Mantenendo la stella a Piano35. Dove è la gravità? La gravità è che il garantismo è assicurato fino al terzo grado. Mentre la Michelin arreca un danno ad un professionista e ad un’azienda dopo il primo grado. E se la condanna fosse annullata in Appello o in Cassazione?

I tre gradi di giudizio sono una garanzia di cui il sistema italiano non può fare a meno. Il fatto che il numero delle sentenze riformate superi il 50%, dimostra che il margine di errore possibile è, in primo grado, altissimo, con enorme rischio per la presunzione di innocenza.

Non è, inoltre, sostenibile che i tre gradi di giudizio provochino contraddizione.

È vero il contrario, ovvero che un solo grado potrebbe non essere sufficiente a garantire che il processo soddisfi le sue effettive finalità, ovvero l’accertamento della verità, avendo contestualmente maggiore possibilità di condannare innocenti. Il processo, infatti, è lo strumento per accertare se è stato commesso un reato ed è fondamentale garantire i cittadini finché questo non sia terminato.

Più che i tre gradi di giudizio dovrebbe essere valutato il livello di aderenza del nostro sistema processuale al modello accusatorio, ereditato dai paesi anglosassoni in sostituzione del precedente italiano di tipo inquisitorio.

Da questa riflessione capiamo la gravità della decisione Michelin e il danno arrecato all’azienda di Marco Sacco. E soprattutto, una condanna in primo grado per intossicazione vale di più di un patteggiamento per stalking? Che invece è stata trattata con i guanti bianchi dalla stessa Michelin, non portando danni di immagine per Enoteca Pinchiorri.

*Il primo grado viene solitamente celebrato di fronte al Tribunale ordinario. Il secondo grado dinanzi alla Corte D’Appello. Il terzo grado di fronte alla Corte di Cassazione.



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Dario Ujetto

Un professionista così efficiente che riesce a completare una settimana di lavoro in soli cinque giorni. Noto per la sua straordinaria capacità di trasformare le riunioni noiose in occasioni di team building involontario. Juventus e Vitello Tonnato le uniche cose che contano.

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