Ristorante Monferrato: così la tradizione si rinnova

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Il ristorante Monferrato è uno dei grandi classici della ristorazione torinese. Se ne ha traccia dal 1820, e fin dalla fondazione ha sede in Borgo Po. Ma come tutti i classici, negli ultimi anni aveva perso smalto e consensi.

Entrato nell’orbita di Torino Society, il Monferrato ha visto una profonda ri-analisi dei processi e della selezione gastronomica. Grazie al team di Federico Allegri e all’apporto tecnico di Federico Francesco Ferrero.

Il ristorante Monferrato si presenta dunque oggi sul mercato torinese come una cucina piemontese di alta qualità, con prezzi adeguati per la zona e la materia prima, un alto livello di servizio.

Il posizionamento è alto, adatto ad un turista attento, ad un torinese che vuol far scoprire la cucina piemontese a conoscenti magari a Torino per un weekend lungo o una trasferta di lavoro. Siamo in concorrenza diretta con il “nuovo” Baratti di Alciati.

Il menù è un viaggio gastronomico tra le varie zone del Piemonte, nel rispetto del variare delle stagioni. Tra i piatti assolutamente da non perdere accento ai grandi classici, il vitello tonnato e la battuta di carne cruda, e la grissinopoli di vitello.

Per chi ha voglia di piatti decisamente tradizionali c’è la finanziera, a base di frattaglie di pollo e di vitello sfumati con il Marsala, cibo povero e molto saporito, divenuto alla fine dell’Ottocento una pietanza di tendenza tra i borghesi e i funzionari torinesi.

In stagione, sabato e domenica, non manca mai il carrello dei bolliti, 7 tagli di carne diversi – scaramella, brutto e buono, testina, gallina, lingua, coda e cotechino – accompagnati dalle verdure e dalle salse: maionese, salsa verde, salsa rossa e rafano.

A completare un menù che è un vero e proprio inno alla cucina del Piemonte qualche specialità di pesce: la sogliola alla mugnaia, in carta da oltre 50 anni e quindi, a buon diritto, un “classico” del ristorante, e lo spaghetto pane, burro e acciughe.

Chiude il pasto un ricco carrello dei dolci, grande classico del ristorante. La carta dei vini punta sul Piemonte, con picchi di eccellenza selezionati anche nel territorio della provincia torinese.