Nella suggestiva cornice storica di Le Rosine Polo Artistico e Culturale, nel cuore di Torino, lunedì 15 luglio si è svolta la VII edizione del prestigioso Premio Polis Cultura Ezio Gribaudo.
Quest’anno, il tema “In vino veritas: Otium et Negotium” ha celebrato il profondo legame tra la viticoltura italiana e la cultura, riflettendo la filosofia del rinomato artista ed editore torinese Ezio Gribaudo, a cui il premio è dedicato.
Fondato su valori di generosità e impegno sociale, il polo artistico e culturale è stato rilanciato grazie all’iniziativa del direttore Massimo Striglia e della direttrice artistica Sara D’Amario.
Il premio Polis Cultura Ezio Gribaudo nasce dall’iniziativa dell’associazione culturale Polis Cultura, da sempre impegnata nella promozione delle arti e della cultura in Italia.
Il premio intende riconoscere le aziende vinicole che eccellono non solo nella produzione di vini di alta qualità, ma anche nel loro impegno culturale e artistico, valorizzando il patrimonio storico e territoriale del nostro Paese. Dedicarlo a Ezio Gribaudo è un omaggio alla sua eredità artistica e al suo ruolo di ponte tra diverse espressioni culturali.
Una figura centrale nell’edizione di quest’anno è stata Paola Gribaudo, madrina del premio e figlia di Ezio Gribaudo.
Paola, editrice e promotrice culturale, ha ereditato dal padre la passione per l’arte e la cultura. La sua presenza ha arricchito l’evento, evidenziando il profondo legame tra la famiglia Gribaudo e il mondo della viticoltura e dell’arte.
Paola Gribaudo ha espresso il suo entusiasmo per l’iniziativa, sottolineando l’importanza di mantenere vivi i valori e gli ideali del padre attraverso il riconoscimento delle eccellenze vinicole che investono nella cultura.
Le aziende vinicole premiate sono state selezionate con criteri rigorosi che hanno valutato non solo l’eccellenza dei loro prodotti, ma anche il loro contributo alla promozione culturale, la conservazione del paesaggio vitivinicolo e la collaborazione con artisti e istituzioni culturali.
Tra le eccellenze premiate quest’anno, spiccano l’Azienda Agricola Tre Pile di Monforte d’Alba e Les Crêtes di Aymavilles, che hanno saputo distinguersi per il loro impegno e la loro passione.
L’Azienda Agricola Tre Pile, situata nelle incantevoli Langhe, è un’impresa a conduzione familiare diretta dalla famiglia Ghisolfi da quattro generazioni. Alberto Ghisolfi, figura centrale dell’azienda, ha dichiarato con orgoglio: “Siamo onorati di ricevere questo prestigioso premio. La nostra storia è una testimonianza di dedizione e passione per la viticoltura, radicata nelle tradizioni ma con uno sguardo sempre rivolto all’innovazione”.
La loro cantina, che attira visitatori da tutto il mondo, offre un’esperienza unica tra degustazioni e panorami mozzafiato, esaltando le caratteristiche di unicità del territorio delle Langhe, Patrimonio dell’Unesco.
Les Crêtes, invece, è una realtà vitivinicola situata nel cuore della Valle d’Aosta, nata nel 1989 grazie a Costantino Charrère.
La famiglia Charrère, che gestisce l’azienda da cinque generazioni, ha creato il Rifugio del Vino, una sala di degustazione emozionale che unisce tradizione e innovazione, immersa nel suggestivo paesaggio alpino. Il loro impegno nella protezione del terroir di montagna e la loro apertura verso gli appassionati del vino ha reso Les Crêtes un esempio di eccellenza e cultura.
La serata di premiazione è stata un vero e proprio incontro tra culture diverse, con la partecipazione di artisti, critici d’arte ed esperti del settore vinicolo.
La madrina del premio, Paola Gribaudo, ha sottolineato l’importanza di eventi come questo, che promuovono il dialogo tra arte e viticoltura.
Durante la cena, i presenti hanno potuto godere dello spettacolo “Suonando con le Stelle”, un connubio di musica e scienza con l’astrofisico e pianista Lorenzo Pizzuti, che ha regalato emozioni uniche sotto il cielo stellato.