Novi e il caso Pernigotti Collection Prestige

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Un invito per tutti i piemontesi: non comprate il Pernigotti Collection Prestige. Lo dobbiamo ai lavoratori di Novi Ligure, e lo dobbiamo fare contro una proprietà che sta svuotando un marchio dal proprio territorio.

Infatti, mentre lo stabilimento di Novi Ligure lavora al minimo, nei supermercati si trovano prodotti a marchio Pernigotti ma non usciti dall’impianto di viale Rimembranza.

Da una parte, la mancata attuazione del piano di rilancio della fabbrica sottoscritto lo scorso luglio dalla proprietà dall’altra la presenza sul mercato di confezioni natalizie che non sono state prodotte a Novi.

I giornali ricostruiscono questa parossistica situazione.

La confezione Pernigotti Collection Prestige contiene un panettone e una bottiglia di spumante. E fin qui tutto bene, non sono produzioni dirette.

Ma le praline di cioccolato sono prodotte in Sicilia, a Francavilla di Sicilia in provincia di Messina. La stessa località da dove arrivano il torrone alle mandorle ricoperto al cioccolato e la tavoletta di cioccolato presenti nella confezione natalizia.

Il vasetto di crema alla nocciola arriva da Villafranca (Verona).

Nulla da Novi Ligure.

Il documento firmato a luglio prevede investimenti per oltre 4 milioni di euro e l’arrivo di nuovi macchinari utili non solo a potenziare la produzione ma anche a trasferire a Novi alcune produzioni effettuate altrove, come le creme spalmabili prodotte in Turchia.

Secondo quanto era stato detto a luglio, la produzione delle creme dovrebbe partire a gennaio dopo l’allestimento del nuovo impianto di produzione.

Invece, in tutti questi mesi, tutto è rimasto fermo nel capannone di viale della Rimembranza e ora emerge che la proprietà turca ha fatto produrre altrove per il Natale specialità, invece che a Novi, come il torrone, le praline e le tavolette di cioccolato.

Pernigotti Collection Prestige: le promesse mancate

“Il 23 novembre – ricorda Tiziano Crocco, sindacalista della Uila-Uil – è in programma un incontro con il ministero dello Sviluppo economico (Mise), già calendarizzato proprio per valutare l’attuazione del piano di rilancio industriale. Purtroppo i sindacati non sono stati invitati ma chiederemo di poter prendere parte o comunque di essere resi partecipi di quanto sarà detto in quella sede vista la situazione di stallo dell’attività a Novi Ligure”.

Nella fabbrica dolciaria si lavora solo su un turno, dalle 8 alle 16, ed è in vigore la cassa integrazione a rotazione per tutti i lavoratori.