La critica enogastronomica 2.0: la nostra posizione

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La prima giornata del Festival del Giornalismo Alimentare si è chiusa ieri con un dibattito sulla critica enogastronomica al tempo dei social e dei blog. Presenti Paolo Marchi (Identità Golose), Massimo Bernardi (Dissapore), Gigi Padovani, Marco Trabucco (La Repubblica), Rocco Moliterni e Anna Maria Pellegrino (Associazione Italiana Food Blogger).

Una bella occasione per postare la nostra posizione sull’argomento “critica enogastronomica” e su cosa i lettori possono leggere sul nostro blog.

Eat Piemonte, sotto la voce “recensioni”, pubblica una serie di consigli sui locali in nuova apertura o già presenti sul territorio piemontese. Non facciamo “critica enogastronomica” perchè non ne abbiamo le competenze e non è il nostro lavoro, ci limitiamo a presentare al nostro pubblico di lettori una serie di consigli verso locali che condividono la nostra filosofia del cibo (cura della filiera, innovazione, sostenibilità, servizio, rispetto per il cliente).

Sono buoni consigli? Ce lo diranno i lettori. Ma la “critica enogastronomica” è un altro mestiere e richiede competenze. Ieri si è fatto un gran parlare su regole, conti da pagare, credibilità e neutralità.

Pensiamo che sia impossibile oggi essere totalmente neutrali. Tutti i critici hanno i loro Chef del cuore, i colpi di fulmine e le antipatie. La nostra regola è andare in incognito nei locali quando possibile, ma comunque dichiarare subito al lettore di essere stati invitati.

Siamo credibili? Il lettore e i numeri sviluppati dal blog sono il giudice ultimo.

Paolo Marchi ed Identità Golose sono credibili? Evidentemente sì, visto che la manifestazione si sviluppa di anno in anno con sempre maggiore pubblico.

Sono credibili Tripadvisor e i social? Non lo sappiamo, ma sono piattaforme che sviluppano un fenomeno che c’è sempre stato, ovvero il passaparola ciarliero. Ad ogni ristoratore o lettore la scelta se partecipare o meno.

In conclusione il mondo della “critica enogastronomica” non è immune dall’estrema frammentazione e strtificazione della società. I professionisti del settore sono affiancati da appassionati che hanno accesso a mezzi (noi con il nostro blog ne siamo testimoni) fino a pochi anni fa inaccessibili. Idem per i consumatori con Facebook e Tripadvisor. La differenza è appunto la credibilità che una persona costruisce attorno a sè ma anche alla costanza di pubblicazione.