Nel 2011, il tycoon e guru americano Marc Andreessen, scrisse un articolo sul Wall Street Journal “Why Software is Eating the World”.
Il collegamento con Torino e con il cibo? Alla notizia dell’apertura di Cicinin a Torino, ho pensato che “i piattini si stanno mangiando la città”. All’origine furono le tapas, da condividere o meno, ma la Spagna va bene in estate.
Ecco quindi planare su Torino i “piattini”. Al principio furono il gruppo di Piattini Caffè & Vini in via Corte d’Appello ad aprire le danze. Sono seguite poi altre aperture, tutte con discreto successo.
I piattini piaccioni ai torinesi di tutte le generazioni: sono il contemporaneo delle tapas o della merenda sinoira. Locali bellini senza strafare, carta dei vini o dei cocktail (magari analcolici o low-alcool) e vai di piccoli vitelli tonnati, battute al coltello, insalatine russe ecc. ecc.
Ora Cicinin a Torino rafforza questo trend.
L’idea nasce da Gian Luca Gatto e Andrea Consilvio, due volti noti della scena torinese (Chioschetto di Via Cavalli e ristorante Tarassaco), che hanno deciso di dare nuova forma a un luogo simbolico per la città, trasformandolo in un luogo di incontro e gusto, dove l’anima sabauda si intreccia a una proposta gastronomica piemontese.
Il format è appunto quello dei piattini. Spiegano i proprietari che i piccoli piatti saranno della tradizione piemontese, i cicinin: pensati per essere condivisi, raccontati, assaggiati uno dopo l’altro. Non semplici tapas: piatti pieni di memoria, riformulati con spirito leggero e identitario.
Il progetto di interior design è firmato da Velvet Studio, sotto la direzione creativa di Gianluca Bocchetta: un lavoro che mescola rispetto e innovazione, mantenendo elementi originari del locale, con tocchi pop (blu elettrico, materiali caldi) che trasformano l’ambiente in un salotto bohémien contemporaneo.
Il grande dehors affacciato sulla piazza ne fa un nuovo punto d’osservazione urbano: per una pausa, un assaggio o una cena informale. Il concept gastronomico si fonda su un’idea semplice ma brillante: Cicinin, cioè “piccolini” in piemontese.
Una proposta che supera i classici “piattini” delle enoteche contemporanee, e trasforma ogni portata in un gesto narrativo, musicale, conviviale.
Il sogno era riportare in vita “L’Antico”, facendolo tornare luogo di aggregazione borghese e artistica: un caffè di quartiere che suona come un violino elettrico.
E Velvet lo ha tradotto in spazio: un design che mantiene alcuni arredi storici, li reinterpreta con note di blu elettrico, tinte calde e allegre, trasformando il locale in un salotto bohémien contemporaneo al calar della sera.
Un dehors vibrante, tra passato e futuro Il grande dehors affacciato su Piazza Bodoni sarà il nuovo palcoscenico urbano dove gustare un caffè, un vermouth, un cicinin, osservando la città cambiare.
Un ritorno romantico ma moderno, che farà parlare di sé per la capacità di tenere insieme identità, cucina e bellezza.