Canelli: il tesoro inesplorato del Piemonte

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C’è una piccola città in Piemonte, Canelli, che conta 10.439 abitanti ed è in provincia di Asti.

Canelli è da sempre punto di riferimento per il Metodo Classico.

Nelle Cattedrali Sotterranee, oggi Patrimonio dell’Umanità Unesco, oltre 150 anni fa è nato il primo spumante italiano.

Non un semplice ricordo, ma una tradizione che oggi si traduce in spumante di alta qualità, lavorato a mano e lasciato riposare almeno tre anni nelle cantine storiche: una produzione di nicchia eccellente, che a livello nazionale raggiunge 40 milioni di bottiglie all’anno, secondo gli ultimi dati del Terzo Forum Nazionale sul Metodo Classico, ospitato quest’anno nelle Cattedrali Bosca.

Nacque in Francia all’inizio dell’Ottocento, la moda di bere vini frizzanti e dolci, nella zona denominata “Champagne”, dove fin dalla metà del XVII° secolo si erano sviluppate le prime tecniche di spumantizzazione.

Fu poi verso la metà dell’Ottocento che questa moda conobbe notorietà anche al di fuori di Francia ed Inghilterra (ove inizialmente era consumato), cominciando ad attrarre così i produttori piemontesi.

Intanto in Piemonte, da secoli, si commercializzava il Moscato che, per l’alto grado di contenuti zuccherini, aveva la tendenza a rifermentare naturalmente e diventare leggermente frizzante.

L’uva Moscato a differenza delle uve Pinot, utilizzate come base dello Champagne, non necessitava infatti di essere modificata e addolcita con lo zucchero, facilitando così le lunghe e travagliate fasi di produzione.

La fermentazione del Moscato, molto lunga, permetteva al vino di sopportare anche lunghi trasporti e di essere commercializzato anche in altri territori, soprattutto in Francia.

Una caratteristica che non passò inosservata ai produttori dell’epoca, che intensificarono le sperimentazioni per produrre con il Moscato un vino con caratteristiche simili allo Champagne.

L’occasione era ghiotta per i produttori piemontesi: da un lato c’era abbondanza di uve Moscato e dall’altro il mercato chiedeva vino frizzante.

Fu proprio questo il momento in cui divenne di fondamentale importanza un gruppo di pionieri che seppero elevarsi a ruolo di “moderni imprenditori”.

I precursori della moderna industria piemontese, i primi pionieri imprenditori subalpini, non tardarono a collocarsi nelle zone dove esisteva, seppur ancora frammista ad altri tipi di vitigno, l’uva adatta al nuovo tipo di produzioni.

E proprio nella zona di Canelli e del suo circondario a partire dal primo Ottocento, si nota un’esplosione di opifici e cantine che si adattano a moderne strutture industriali.

Fra i capostipiti delle dinastie dello Spumante si annoverano così i nomi canellesi di Martini, Gancia, Cinzano, Cora, Bosca, Contratto.

 Canelli: gli itinerari delle Cattedrali Sotterranee

Le Cattedrali Sotterranee sono la caratteristica più originale di Canelli e, allo stesso tempo, la meno visibile: chilometri di grandi ambienti sotterranei, collegati da gallerie ad altri più piccoli, scavati direttamente nel tufo delle colline tra il XVI ed il XIX secolo, da secoli custodiscono vini e spumanti oggi apprezzati in tutto il mondo.

Solo in questi spazi, dove i silenzi richiamano l’atmosfera di antiche “cattedrali” con la protezione di una terra millenaria, si potevano trovare giusta temperatura e umidità ideali, per affinare vini e spumanti pregiati che ancora oggi qui maturano in attesa di conquistare di arrivare sulle tavole per i brindisi delle feste.

Una vera e propria città sottosuolo, che ha recentemente aperto le porte ai visitatori e attira ogni anno migliaia di turisti e appassionati. Le Cattedrali Sotterranee attualmente visitabili sono le cantine storiche di altrettante Case spumantiere: Bosca, Contratto, Coppo e Gancia che danno vita al viaggio fra le bollicine d’eccellenza nel mondo.

Dall’intuizione di Gancia e Bosca è nato il progetto che ha contribuito al riconoscimento dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato quale 50° sito Unesco in Italia eletto a Patrimonio dell’Umanità.

L’ITINERARIO DELLA NUOVA VIA DEGLI INNAMORATI, ISPIRATA AI FIDANZATINI DI PEYNET

Ricca di itinerari enogastronomici immersi nella natura, fra vigneti e Cattedrali Sotterranee, la città di Canelli annovera fra i suoi percorsi anche la “Via degli innamorati”: un sentiero romantico ispirato ai fidanzatini di Peynet, il celebre illustratore francese creatore dei personaggi degli Innamorati e che proprio a Canelli aveva disegnato una storica piastrella a loro dedicata.

Il nuovo itinerario dedicato agli innamorati, inaugurato in 22 settembre in occasione della storica manifestazione “Canelli, la città del vino”, si sviluppa  lungo la storica via acciottolata della Sternìa, che in dialetto significa sentiero.

Il percorso ospita, in ideali tre tappe, le prime opere d’arte realizzate appositamente dai migliori artisti locali; ogni anno il corpus artistico si amplierà, aggiungendo nuove creazioni, fino al completamento di tutta la strada.

Una mostra a cielo aperto dall’atmosfera romantica che accompagnerà tutti gli innamorati fino alla cima della collina al Belvedere Unesco, da cui ammirare in totale tranquillità, il panorama di Canelli e del paesaggio circostante.

 Canelli: Cantine Bosca

Dal 1831 Bosca produce a Canelli spumanti, vini e vermouth e rappresenta un’eccellenza piemontese e italiana conosciuta in tutto il mondo.

Luigi Bosca fu, nella seconda metà dell’800, tra i primi viticoltori piemontesi ad estendere il commercio del vino al di là dei confini regionali e ad accettare la sfida della crescente concorrenza anche all’estero.

Nel 1860 creò la prima succursale all’estero, vicino al porto di Nizza, da cui partì per 23 traversate atlantiche.

Nel 1889 aprì la prima sede d’oltremare a Buenos Aires, diretta dal figlio Pietro.

Luigi replicò il modello nel 1901 e affidò all’altro figlio Carlo la conduzione della neonata filiale statunitense di New York, a Stapleton, che fino alla chiusura per mano delle leggi sul proibizionismo fu l’unica azienda produttrice di spumanti italiani in loco.

In virtù del principio per cui lo spumante Bosca deve sempre seguire gli emigranti, il nipote Luigi portò il suo marchio in Svizzera, il primo paese per numero di italiani, e poco dopo in Belgio, altro punto focale dei flussi italiani nel dopoguerra.

Nel 2015, in occasione dell’Anno Internazionale della Luce, Bosca ha letteralmente rivoluzionato le cantine storiche con un’installazione permanente di luce e musica.

Le Cattedrali Sotterranee sono visitabili su prenotazione (cantine@bosca.it).

 Canelli: Cantine Contratto

Fondata da Giuseppe Contratto nel 1867, le cantine Contratto vantano una storia lunga e prestigiosa.

Alla fine del Ventesimo secolo, i suoi vini lasciavano Canelli per destinazioni in tutto il mondo (prevalentemente verso casati reali), e Contratto era il fornitore personale del Vaticano come anche della famiglia reale italiana.

In 150 anni di produzione di vino, Contratto è passato dal Moscato e vino rosso allo Spumante Metodo Classico, ai vini bianchi fermi come anche al vermouth, ai tonici e agli sciroppi.

Per molte generazioni e fino al 1993, la cantina rimase nelle mani della famiglia Contratto.

Queste enormi cantine sotterranee, che coprono più di 5000 mq, sono state costruite nel cuore della collina che protegge la piccola città di Canelli, scavate nel tufo calcareo fino ad una profondità di 32 metri.

Le cantine mantengono la temperatura costante e naturale di 13 gradi ed il tasso di umidità ideale per la fermentazione in bottiglia e la maturazione lenta dei vini ottenuti seguendo il metodo classico.