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Il Piemonte a Vinitaly: segnalazioni per i visitatori

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Il Piemonte a Vinitaly appare come una regione enologicamente in salute. Nella marea di segnalazioni e comunicati stampa arrivati in questo periodo, segnaliamo alcuni appuntamenti. Vinitaly si terrà (ovviamente a Verona) dal 9 al 12 aprile 2017.

Prima di tutto il Piemonte a Vinitaly significa Piemonte Land of Perfection, la struttura nata per coordinare tutti i Consorzi del territorio. Il loro spazio è il Padiglione 10 Area G2.

L’area espositiva collettiva raccoglierà circa 200 produttori, in collaborazione anche con Unioncamere Piemonte. Le 17 Docg e le 42 Doc presenti coprono circa l’80% della produzione totale.

ll Piemonte a Vinitaly propone anche il Ristorante Piemonte nella Cittadella della Gastronomia, curato da grandi chef piemontesi stellati: Davide Palluda del Ristorante all’Enoteca di Canale d’Alba e Fabrizio Tesse della Locanda di Orta – Orta San Giulio, che proporranno i piatti della migliore tradizione piemontese in abbinamento ai grandi vini Doc e Docg.

Lunedì 10 aprile (ore 15,00) in occasione dei 500 anni di Freisa Filippo Mobrici e Luca Balbiano accoglieranno autorità e studiosi in un dibattito/degustazione su questo storico vitigno.

Sempre lunedì 10 aprile, sarà presentato ufficialmente il progetto promosso dalla Camera di Commercio di Torino, finalizzato a far incontrare i produttori di vini della Provincia di Torino (all’interno del circuito Torino Doc) e i vermouth dei Maestri del Gusto di Torino (con i brand Anselmo e Carlo Alberto) attraverso l’arte della miscelazione.

Presso lo stand della Regione Piemonte, cinque tra i migliori barman torinesi proporranno alcuni cocktail di loro invenzione, attraverso l’unione di queste due eccellenze del territorio piemontese. I vini delle quattro aree geografiche del torinese (Collina di Torino, Val di Susa, Canavese, Pinerolese) diventeranno ingredienti fondamentali dei cocktail, offrendo nuovi punti di vista alla Mixologia classica.

L’Alta Langa sarà invece protagonista di un seminario di Slow Wine e Slow Food, mercoledì 12 aprile alle 11,00.
Sotto la guida di Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni (Sala Iris – Palaexpo, ingresso A1 (piano -1)) si degusteranno otto prodotti, spaziando dall’annata 2008 fino alla più giovane 2013 (Avezza Paolo – Alta Langa Metodo Classico 2013; Bera Valter – Bera Brut Alta Langa 2010; Brandini – Alta Langa Brut 2010; Enrico Serafino – Alta Langa Zero Brut 2010; Fontanafredda – Vigna Gatinera Brut 2008; F.lli Gancia – Alta Langa DOCG Riserva 60 Mesi 2009; Germano Ettore – Alta Langa Brut 2013; Giulio Cocchi – Alta Langa Pas Dosè 2008).

Differenti millesimi, differenti stili e differenti terreni per un viaggio attraverso quello che è stato definito “lo spumante italiano del futuro”. Questo l’elenco delle case spumantiere che partecipano alla kermesse veronese con le relative posizioni:

Fratelli Gancia: PADIGLIONE 10 STAND B2.
Banfi: PADIGLIONE 9 TOSCANA STAND D6.
Bera Valter: PADIGLIONE 10 STAND M2.
Fontanafredda: PADIGLIONE 10 STAND P3.
Brandini: PADIGLIONE 10 STAND P3.
Giulio Cocchi: PADIGLIONE 10 STAND Q3.
Colombo: PADIGLIONE 10 STAND Q2.
Germano Ettore: PADIGLIONE 10 STAND H2I2.

Il Piemonte a Vinitaly è anche Uvalino. Vitigno piemontese quasi scomparso, sarà protagonista di una degustazione di vini rari: accadrà domenica 9 aprile (ore 15,00) davanti a un pubblico di buyer, giornalisti, master of wine e master sommelier provenienti da tutto il mondo.

È un’iniziativa dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino, che ha affidato a uno dei maggiori esperti mondiali di vitigni autoctoni italiani, il giornalista Ian D’Agata, il compito di comunicare l’importanza che hanno avuto le donne viticoltrici nel custodire vitigni antichi che altrimenti sarebbero scomparsi.

Una storia comune a molti vitigni, tra questi l’Uvalino, vitigno rarissimo del Piemonte un tempo assai diffuso tra i filari dell’Astesana. Lo ha riscoperto Mariuccia Borio, che da 27 anni, crede e finanzia la ricerca universitaria per custodire e tramandare la coltivazione sulle colline di Costigliole.

“Si è scoperto che l’uvalino – racconta Mariuccia Borio – ha un contenuto altissimo di resveratrolo, sostanza antiossidante benefica per la salute, presente circa 30/40 volte in più della quantità che si ritrova negli altri vini rossi”.

Cascina Castlèt ha circa un ettaro e mezzo di Uvalino, in due vigneti: se ne producono circa 5.000 bottiglie.

L’Uvalino si chiama anche Uceline. Il nome non è scelto a caso perché agli inizi del Seicento, nella collina torinese e in Astesana, si designavano uve a maturazione talmente tardiva da essere vendemmiate quando le viti avevano perso tutte le foglie, al punto che gli uccelli se ne cibavano largamente.

Infine Luca Ferraris porta a Vinitaly il suo progetto: la Vigna del Parroco. Una iniziativa dedicata ad una denominazione rara e preziosa, il Ruchè Di Castagnole Monferrato Docg.

La Vigna del Parroco è infatti l’unico Cru del Ruchè riconosciuto dal Ministero e rappresenta un patrimonio genetico dal valore inestimabile. Il Ruchè di Castagnole Monferrato è tutelato dalla Docg dall’ottobre 2010, e la produzione è limitata a sette comuni in provincia di Asti.

Martedì 11 aprile alle 10.30 presso il Padiglione 10 della Regione Piemonte, stand G2.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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