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Nuova Sala Cottura per Menabrea: un percorso di crescita

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Del Birrificio Menabrea abbiamo sempre parlato poco. Eppure è il più antico attivo in Italia.

La sua storia inizia nel lontano 1846 e unisce intorno a sé cinque generazioni.

L’avvio dello stabilimento si deve ai fratelli Caraccio, già attivi a Biella nella produzione del caffè, che con il loro socio Welf  installano ai piedi della montagna il primo impianto brassicolo della città.

Da lì a pochi anni la proprietà passa esclusivamente nelle mani dei Caraccio che decidono di affittare la birreria a due soci: Anton Zimmermann e Jean Joseph Menabrea.

Nel giro di pochi anni i due soci acquisiscono l’intera proprietà, che gestiscono fino al 1872.

Data simbolo in quanto segna l’uscita di Zimmermann dalla società e la nascita, il 6 luglio, della G. Menabrea & Figli.

Quando nel 1895 viene a mancare Carlo Menabrea, figlio del fondatore, la vedova Eugenia decide di affittare lo stabilimento al fratello Piero, che lo gestisce fino a quando i generi di Eugenia non scelgono di fondare una nuova società, acquisendo l’azienda e mantenendone il nome.

Sotto la guida dei due cognati Antoniotti e Thedy, il birrificio conosce un nuovo corso: la scelta delle materie prime (prima su tutte l’acqua cristallina delle montagne biellesi, il malto d’orzo primaverile, il lievito, il mais e il luppolo dell’Hallertau) diventa più accurata, e le costanti innovazioni tecnologiche migliorano la qualità della produzione e aumentano il prestigio dell’azienda.

La G. Menabrea & Figli dal 2005 è guidata da Franco Thedy, esponente della quinta generazione e amministratore delegato dell’impresa.

Menabrea: l’azienda

Il Birrificio Menabrea sorge nel cuore della città di Biella. Noto per essere un autentico gioiello di architettura industriale, al suo interno vengono realizzate tutte le fasi della lavorazione, dalla produzione al confezionamento.

Lo stabilimento si compone di una sala cottura, di cantine di fermentazione e deposito, di un impianto di infustamento e di un innovativo e moderno impianto di imbottigliamento, completato alla fine del 2012.

Accanto allo stabilimento sorgono il Museo della birra Menabrea, in cui si può ammirare un eccezionale patrimonio di cultura e tradizione; la birreria ristorante, che offre la possibilità di degustare in loco, tutte le etichette Menabrea di cui alcune  crude (alla spina e non pastorizzate) e una cucina locale tipica e saporita.

L’azienda ha un rapporto privilegiato con il territorio e la città di Biella.

Anche quando sono stati necessari lavori di ristrutturazione importanti si è cercato di preservare la facciata dello stabilimento in quanto simbolo per l’intera città.

Menabrea era la prima tappa del pellegrinaggio della Madonna di Oropa, la teca votiva in facciata è rimasta intatta, nonostante gli anni trascorsi e i numerosi ammodernamenti, a simboleggiare il rispetto dell’impresa della famiglia Thedy verso le tradizioni del territorio.

Menabrea: la crescita

Negli ultimi dieci anni Menabrea ha confermato un trend in costante crescita  passando dai 10 mil€ ai 40 mil€ di fatturato per il 2018 e una commercializzazione di oltre 250.000 ettolitri di birra.

Per il 2019 i dati al momento si confermano coerenti con l’anno precedente. L’azienda è presente in 39 Paesi nel mondo, l’export  vale il 18% del fatturato.

Le aree di esportazione più rilevanti sono l’Europa con la Gran Bretagna in testa, l’America del Nord e l’Australia. Le birre Menabrea sono disponibili nel canale Horeca (90%) e GDO (10%).

La crescita di questi anni ha permesso di passare da 28 a 48 persone i dipendenti dell’azienda.

Menabrea: ultimi investimenti

Nel corso degli ultimi tredici anni Menabrea ha conosciuto numerose azioni di ammodernamento e rinnovamento con un investimento complessivo di circa 40 milioni€.

L’ultima è quella che ha riguardato la Sala Cottura, il cuore pulsante dello stabilimento, che da oltre 170 anni era stata rinnovata solo tre volte.

Il progetto di ammodernamento della Sala Cottura che fa parte di un’ultima tranche di investimenti di circa 11 milioni€ è l’ultimo atto di un progetto che ha l’obiettivo nei prossimi anni di far cresce del 60% la produzione.

Il nuovo impianto è connotato da tecnologia all’avanguardia ed efficienza energetica che permette un risparmio del 50% dei consumi energetici e una diminuzione del 30% del consumo dell’acqua.

Il ciclo virtuoso porterà ad esempio l’acqua calda prodotta in eccedenza e non utilizzata per la bollitura ad essere convogliata nei serbatoi di accumulo per il lavaggio e la sterilizzazione di tutte le linee di produzione nonché per la sterilizzazione e la sanificazione dei fusti in metallo destinati al consumo.

Menabrea

Le Birre Menabrea

La novità: per festeggiare questo nuovo traguardo Menabrea ha prodotto una limited edition, La Prima Cotta, una bionda Premium Lager da 33cl, che è la prima partita di birre cotta nella nuova e innovativa sala cottura.

La 150°: nata per celebrare i 150 anni dalla fondazione della società G. Menabrea e Figli e per riunire in un’unica linea le birre di tradizione, ha attualizzato il nome diventando, semplicemente, La 150°.

La linea si compone di: Bionda – Premium Lager, Ambrata – Premium Amber, Strong  – Premium Strong, Rossa – Premium Doppio Malto, Weiss – Non Filtrata di Frumento.. E la Christmas Beer – Birra Speciale Rossa. La nuova Arte in Lattina – Pils.

Le Top Restaurant: sono birre protagoniste di abbinamenti più sperimentali e raffinati che esplorano le nuove frontiere del gusto. Delicatamente invecchiate per 30 giorni nelle cantine di Menabrea, le Top Restaurant hanno note aromatiche uniche, per veri intenditori. La linea si compone di: Light, Pils, Bock e Weiss

Christmas Beer: si tratta di una speciale rossa di antica tradizione, dal tenore alcolico non troppo elevato, caratterizzata da una spiccata aromatizzazione, ottenuta con l’impiego dei migliori malti. È prodotta solo a Novembre e distribuita nel periodo delle feste, seguendo una tradizione nord europea.

Arte in Lattina: una Birra Pils, omaggio all’attività brassicola, una birra fatta a regola d’arte che, come ogni espressione dell’ingegno umano, nasce dalla creatività e dalla passione.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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