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Fratelli Aloe: Torino e la nostra Berberè

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La catena di pizzerie Berberè ha ormai due punti vendita a Torino. Uno in via Sestrière 34 e l’altro in Piazzetta Madonna degli Angeli 2. Oltre imprenditori di successo i fratelli Matteo e Salvatore Aloe, sono diventati di recente anche editori con il magazine 24 Hour Pizza People, diretto da Martina Liverani. Il secondo numero è dedicato a Torino, e a proposito della loro avventura torinese li abbiamo voluti intervistare.

Qual è stato il primo approccio con Torino?

L’avventura di Berberè a Torino è cominciata con un incontro fortuito, quello con Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, l’associazione anti-mafia. Il passo per aprire un locale in città proprio all’interno di Binaria, centro commensale del Gruppo Abele, è stato breve, spontaneo. Un’occasione bellissima a cui non potevamo rinunciare e che abbiamo colto al volo. La città ha ripagato il nostro entusiasmo e a giugno 2019 abbiamo aperto un secondo locale, più centrale.

Per Berberè l’incontro con Don Ciotti è stata la migliore porta di accesso alla città di Torino; per noi, personalmente, uno di quegli incontri che ha la forza di cambiarti la vita.

Possiamo tracciare un bilancio sulla Torino dei fratelli Aloe?

Oggi il nostro primo ristorante torinese è uno dei più amati tra tutte le nostre pizzerie. È molto divertente quando guardiamo ai giorni immediatamente precedenti l’apertura, quando la paura e l’incertezza prendevano il sopravvento.

Diciamo che la location è splendida, ma non proprio da “manuale del retail”. Eppure i torinesi hanno imparato a scovarlo, ad apprezzarlo e a viverlo sempre di più e in tre anni è cresciuto tantissimo. Ovviamente tutto questo affetto ci sta aiutando nel locale più piccolo in centro, che è stata una naturale conseguenza per noi e per il nostro staff, formato già nel primo ristorante.

Confessiamo che anche noi di Eat Piemonte amiamo Berberè e l’abbiamo inclusa nelle 12 migliori pizzerie di Torino. (ndr.)

interni di Berberè a Torino centro

Perché Torino nel secondo numero di 24 Hour Pizza People?

Tutto il progetto 24 hour Pizza People è ideato per “mettere su carta” e tenere traccia degli incontri e delle sensazioni che raccogliamo grazie al nostro mestiere. Una rivista che vuole essere un po’ magazine e un po’ guida urbana, sia per chi la vive la città, sia per chi la vuole esplorare scoprendone aspetti inediti.

A Torino, una delle prime città che abbiamo esplorato con il nostro lavoro, abbiamo avuto modo e tempo di crearne tante di relazioni e, soprattutto, abbiamo avuto modo di scoprire e di vivere una città che, fino al momento dell’apertura della prima pizzeria, avevamo frequentato poco.

Insomma direi che c’era tanto materiale e tanta voglia di parlare di questa città e dei suoi abitanti. All’interno del bookmagazine si trovano interviste alle persone che animano Torino (come Roberto Balocco de Lepalle.it o al dj Fabrizio Modenese Palumbo); indirizzi più o meno noti; storie e leggende metropolitane. È uno sguardo inedito sulla città che speriamo incuriosisca.

Come sarà il 2020 di Berberè?

Nel 2019 abbiamo aperto due nuovi locali; ricevuto diversi premi grazie a uno staff straordinario, su cui investiamo energie, capace di ripagarci con questi successi e, infine, inaugurato una rivista cartacea semetrale.

L’essenza e la sfida di Berberè è il lavoro, nel senso di mestiere: il tramandare una professionalità frutto di esperienza e saperi.

Con queste basi forti puntiamo ad aprire, nel nuovo anno, altri 2 nuovi locali nel nord Italia, e a proseguire il percorso all’estero. Inoltre vogliamo migliorare l’esperienza dei nostri clienti nelle pizzerie; continuare il lavoro di ricerca sulla materia prima; divertirci e far divertire i nostri clienti.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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