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Eat In Time: l’alternativa torinese esiste!

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Eat In Time (qui sito) è un’azienda nata 12 mesi fa. Il suo core-business è il food-delivery via App.

In questo post tenteremo di spiegare perchè sono migliori rispetto ai concorrenti, perchè rappresentano un’alternativa valida per i ristoratori locali e perchè li abbiamo contattati.

Eat In Time è torinese al 100%, il pool di soci fa riferimento alla Rockgroup S.r.l.. Ci siamo fatti spiegare da loro perchè sarebbero migliori rispetto alla concorrenza:

Zero stress per i ristoratori: attraverso i bottoni “chiusura”“rifiuta”“apertura straordinaria” i soci ci hanno spiegato che un ristoratore può organizzare meglio il proprio lavoro, uscire momentaneamente dal servizio se la sala è piena. Senza la pressione esercitata da altre aziende del settore;

Minori commissioni e nessuna fee di ingresso: non ci sono quote di ingresso per il ristoratore e le commissioni sono inferiori rispetto al 25%/30% chiesto dalla concorrenza. Si modula al 20% con servizio Driver dell’azienda e l’11% se i Driver sono scelti dal ristoratore;

I Driver non sono in esclusiva: il ristoratore può continuare ad utilizzare propri Driver se lo desidera.

L’approccio di Eat In Time verso la ristorazione sarebbe quindi il rappresentare una vera partnership.

Ma sono le condizioni riservate ai lavoratori ad essere migliori della concorrenza. Eat In Time non utilizza solo biciclette (ogni Driver usa il proprio mezzo e a proprie spese) ma il materiale tecnico è a carico dell’azienda.

E’ previsto un fisso+variabile, con 3/4€ incassati a consegna e una percentuale sulla commissione incassata dal ristoratore. La zona di consegna coperta si allarga fino alla Cintura torinese (Venaria, Collegno, Rivoli ecc. ecc.). Obiettivo dell’azienda è arrivare, a pieno regime, ad avere Driver fissi ed assunti e una rete di supporto.

La rete attuale di ristoranti è oltre le 130 unità. Il capitale sociale dell’azienda è 100.000€.

Noi abbiamo parlato con i soci Pierluigi Coppola e Angelo Vilella. Professionisti con background differenti e uniti in questa avventura imprenditoriale insieme ad altri.

Questo post non è a scopo pubblicitario, non siamo partner dell’azienda. E’ però la ricerca di un’alternativa valida alle aziende presenti su Torino e facenti capo a Multinazionali estere (con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti) ad aver spinto questo blog a conoscere il gruppo di imprenditori.

A nostro parere, vanno supportati così come non va stigmatizzato un settore (quello del food-delivery) che può veramente rappresentare una possibilità di reddito per studenti o persone in cerca di seconda collocazione. Ovviamente rimanendo nei limiti della legge e della dignità del lavoro.

I ristoratori hanno necessità di aprire un terzo canale di ricavo (dopo la sala e l’asporto in locale) e queste piattaforme possono rappresentare anche uno strumento di marketing. Salvo essere un’operazione win-win e non una trappola per topi.

Sito Eat In Time.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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