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Cocktail Bar e Covid-19: perdite fino all’80% nel 2020

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La prima indagine sui cocktail bar italiani di fronte alla crisi Coronavirus – realizzata dalla Guida BlueBlazeR – rivela che più della metà dei cocktail bar italiani prevede una perdita superiore al 50% del proprio fatturato nel 2020.

In tempi di Covid-19 la Guida BlueBlazeR ai Migliori Cocktail Bar d’Italia, ha compiuto la prima indagine sulla situazione dei cocktail bar italiani correlata alla percezione del danno economico per la diffusione del Covid-19.

E’ la prima ricerca quantitativa specifica per il settore del cocktail bar, inclusi cocktail bar, bistrot – restaurant, hotel bar e speakeasy.

A preoccupare manager e proprietari sono, nell’ordine: canone di affitto delle strutture ( 70% degli intervistati), retribuzione del personale (67%), gestione dei fornitori (51%), oneri relativi a finanziamenti e mutui (45%).

Passando alle previsioni per l’andamento del settore per l’intero 2020, il 56% degli intervistati ritiene che subirà un calo superiore al 50% del proprio fatturato.

In particolare, il 23% delle persone interrogate, prevede di subire un danno superiore all’80% del proprio fatturato.

L’indagine Cocktail Bar e Covid-19 ha evidenziato alcune differenze relative alla percezione del calo di fatturato, sia dal punto di vista geografico che dal punto di vista delle tipologie dei bar.

Per descrivere al meglio la metodologia utilizzata per l’indagine, la Guida BlueBlazeR definisce “hotel bar” quei cocktail bar presenti all’interno di strutture alberghiere e “cocktail bar” i locali che fanno della vendita dei cocktail l’attività primaria o esclusiva.

Roma e Milano

Analizzando nel dettaglio la situazione nelle due principali città italiane, Roma e Milano, emerge che il 90 % dei locali della Capitale stima di avere un calo tra il 21% e l’80% del proprio fatturato.

Mentre, oltre la metà (55%) dei bar del capoluogo lombardo, immagina una perdita limitata fra il 21% e il 50% di fatturato.

Dal punto di vista di tipologia di bar, il 79% degli hotel bar stima un calo del proprio fatturato superiore al 50% (in particolare, il 32% superiore all’80%), mentre, il 77% dei cocktail bar prevede un calo compreso tra il 21% e l’80% (in particolare, il 48% limita la propria previsione di perdita tra il 21% e il 50%).

Più in generale, il settore appare meno dipendente dal mancato afflusso turistico. Il 56% degli intervistati, infatti, quantifica l’apporto turistico al proprio fatturato, inferiore al 50%.

Cocktail Bar e Covid-19: cosa fare?

La quasi totalità dei manager e proprietari dei bar troverebbe necessario:

– Un deciso alleggerimento della pressione fiscale;

– Un immediato accesso agevolato alla liquidità.

Una delle proposte più condivise concerne la possibilità di favorire la produzione di distillati, vini, liquori e birre artigianali italiane, attraverso forme di riduzione delle imposte indirette.

Un’altra delle risposte più frequenti, riguarda, infine, il riordino della regolamentazione del settore, anche atto ad arginare il lavoro sommerso.

Grafici dell’indagine QUI.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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