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CHEESE 2015 – BRA DIVENTA CAPITALE DEL LATTIERO CASEARIO

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Un formaggio può deludere. Può essere noioso, ingenuo o troppo sofisticato. Eppure resta il formaggio… la corsa del latte verso l’immortalità. (Clifton Fadiman)

Come si può governare un paese che ha duecentoquarantasei varietà differenti di formaggio? (Charles de Gaulle)

Il Generale non poteva immaginare una città intera invasa da molte più varietà, nomi, presidi, produttori. Dall’Italia, dall’Europa e dal Mondo.

Uno spettacolo che ha attirato 270.000 visitatori in quattro giorni. Bra e il suo Cheese hanno festeggiato il decimo anniversario della manifestazione confermando la centralità dell’appuntamento per il mondo lattiero-caseario.

Il nostro viaggio inizia da una degustazione di Montébore, formaggio Presidio Slow Food risalente all’anno Mille e recuperato nel 1999 dall’Agriturismo Vallenostra.
Il Montébore è un formaggio di pecora rarissimo, prodotta da una sola Cooperativa (la Vallenostra, appunto) ed è uno dei vanti della zona del Novese.

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Montébore – uno dei formaggi più rari al mondo

 

All’interno della nuova bottega di Piccola Distribuzione OrganizzataLocal Bra (andremo a visitarla con calma, merita un post ad hoc) – abbiamo incontrato Andrea Bertola di Beertola-Beerfulness Brewery.

Birraio di formazione belga, ci ha raccontato la sua esperienza di produttore.
Aprirà un brew Pub a Cuneo, e noi ci saremo!

Una visita al Mercato italiano (oltre 3.000mq dedicati alla vendita diretta di prodotti caseari italiani) e agli amici di Moris e Cascina Fontanacervo e ci siamo rituffati nella vita della piccola città langarola.

Ci attendeva l’incontro “Riso in fermento” dove Birrificio Sant’Andrea (BSA), Croce di Malto e Baladin hanno spiegato al pubblico e fatto degustare cosa significa l’incontro fra il riso e l’arte brassicola.
Mentre l’industria utilizza il riso per risparmiare e tagliare i costi, i grandi Birrifici artigianali hanno recuperato la nobiltà del chicco per realizzare prodotti unici.

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Questo in sintesi la nostra giornata.

Ma cosa è stato Cheese 2015 per tutto il movimento del cibo? Prima di tutto un’occasione di networking per produttori e consumatori ma anche, e soprattutto, un messaggio politico.

Infatti Carlo Petrini e Laurent Pinatel, in rappresentanza di Slow Food e Confédération Paysanne, hanno firmato un documento congiunto sul futuro dell’agricoltura europea.
Utopia, demagogia o giusta via? Ci riserviamo di dare notizia di questo accordo quando potremo leggere le carte.

Per ora godiamoci un Piemonte ancora una volta centro del cibo.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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