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ARGALA’ – UN PASTIS ARTIGIANALE

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Due ragazzi, un’avventura, il recupero di una produzione artigianale. Enrico e Piero parlano con Eat Piemonte del Pastis Argalà e della loro passione.
 
Qual’è stato il motivo scatenante della vostra impresa. Ricordate il momento esatto che vi ha portato a pensare di produrre Pastis?

La passione e la voglia di creare qualcosa di nostro. Già dai tempi delle scuole superiori abbiamo sperimentato la produzione di bevande con cui incuriosire amici e parenti.  Non avremmo potuto fare a meno di imbatterci nel pastis, aperitivo per eccellenza nelle nostre zone. Quando ci siamo resi conto di aver ottenuto un prodotto che piaceva largamente, avendo avuto le prime richieste di acquisto, abbiamo iniziato a valutare l’idea di iniziare a produrlo. Aver scoperto che si sarebbe trattato di un prodotto molto originale, se non unico, ci ha dato la spinta definitiva.

Quale difficoltà e quali “colpi di c**o” avete incontrato sul vostro cammino?

Tra le difficoltà, sicuramente l’abbondante ed opaca burocrazia. Il fatto di esserci autofinanziati, se per un verso ci ha dato quella leggerezza d’animo di poter pensare di non dovere dei soldi a nessuno ci ha messi anche nella situazione di mettere in conto ed affrontare la carenza di liquidità che bisogna fronteggiare nell’ avviamento dell’attività e nella realizzazione degli investimenti, dei progetti ed eventi utili alla crescita dell’azienda e del marchio. In questo dobbiamo sicuramente ringraziare le nostre famiglie che ci hanno aiutato.
Il primo colpo di c**o che abbiamo avuto, dopo sole due settimane di attività, è stato quello di poter collaborare con lo staff del Festival Balla coi Cinghiali a Bardineto, persone che hanno creduto in noi e sono rimaste entusiaste del nostro pastis, tanto da permetterci di mescere il nostro Argalà fianco a fianco con i ragazzi di Baladin al bar del Festival, che ha contato 80.000 presenzePur ritenendoci fortunati ed avendo avuto altri numerosi colpi di c**o, quello che abbiamo ottenuto è merito essenzialmente del costante impegno ed entusiasmo che abbiamo messo nel proporre molte occasioni per far conoscere l’Argalà ed il progetto che c’è dietro, dalle presentazioni in fiere e locali fino al lancio di rassegne artistiche come il FestivalArgalart.
Siamo particolarmente fieri di questo evento, quest’anno alla sua seconda edizione.  Il Festival si terrà il 10 e 11 maggio presso il Palazzo Bertello di Borgo San Dalmazzo e vedrà esibirsi sul palco alcuni tra i maggiori esponenti della musica indipendente piemontese e nazionale. Vi sarà inoltre una mostra artistica  e l’esposizione delle opere del concorso fotografico “Anice Idea, A Nice Idea, An Ice Idea”.
E poi naturalmente pastis, birra artigianale e altre cose buone. Tutte le info saranno comunque pubblicate sul nostro sito www.argalart.com e sulla pagina facebook.

Vi ha ispirato la visione di Slow Food?

Siamo sempre stati molto legati al nostro territorio, ai saperi e sapori della tradizione, ma al tempo stesso incuriositi ed aperti verso quello che c’è in giro per il mondo.
Da subito abbiamo voluto mettere nel progetto Argalà il nostro carattere e l’impronta delle nostre montagne, sviluppando una rete di collaborazione con aziende locali ed anche con la Condotta di Cuneo di Slow Food, che ci ha portati come ospiti allo scorso Salone del Gusto di Torino.

Pensate di creare intorno ad Argalà un mondo di altri prodotti artigianali?

Abbiamo un gruppo di amici che si stanno rivelando una vera e propria fucina di idee e proposte, stiamo sviluppando prodotti che spaziano dai liquori alla gastronomia e alla pasticceria, come i cioccolatini all’Argalà che hanno avuto un grande successo nella scorsa stagione invernale e che torneremo sicuramente a riproporre dall’autunno prossimo.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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